La prima donna sindaco di Campobasso. L’anno appena terminato ha segnato la svolta per Paola Felice. L’esperienza prima tra i banchi dell’opposizione a Palazzo San Giorgio, poi braccio destro di Roberto Gravina e, a settembre scorso, il ‘grande salto’ alla guida del capoluogo. Una sfida accettata con impegno e passione, portando a termine quanto iniziato dalla squadra pentastellata cinque anni fa, ma anche con lo sguardo rivolto all’imminente appuntamento elettorale che potrebbe vederla ancora protagonista.
Si è appena chiuso un anno importante per lei, negli ultimi mesi ha preso le redini di Palazzo San Giorgio. Cosa ha significato, a livello professionale e umano, indossare la fascia tricolore?
«Quando ricevi un regalo inaspettato inizialmente sei sopraffatto dallo stupore e subito dopo pensi di dover dimostrare di averlo meritato. Per me è un grande onore poter indossare la fascia tricolore da primo cittadino della città che amo e nella quale ho scelto di vivere e impegnarmi politicamente. Assumere l’incarico di sindaco di Campobasso è un’esperienza straordinaria e allo stesso tempo impegnativa, sia a livello professionale che umano. Dal punto di vista professionale, rappresenta la massima responsabilità nei confronti della comunità che ho l’onore di servire. È un compito che richiede dedizione costante, decisioni ponderate e una visione chiara per il futuro della città. Dal lato umano, indossare la fascia tricolore, è un viaggio emozionante e coinvolgente. La fiducia che i cittadini ripongono nella figura del sindaco è una responsabilità che porto con orgoglio. Ogni giorno ho l’opportunità di interagire con persone straordinarie, ascoltare le loro storie, le preoccupazioni e le aspirazioni. Questo aspetto umano è ciò che rende questo ruolo così gratificante. Ci sono sfide e decisioni difficili da affrontare ma la possibilità di fare una differenza tangibile nella vita quotidiana delle persone è il motore che alimenta il mio impegno. La vicinanza con le persone è un elemento fondamentale per il successo dell’Amministrazione ed è per questo che ho cercato di mantenere sempre un dialogo aperto e trasparente con i cittadini. In questi pochi mesi ho avuto modo di imparare molto e di apprezzare la forza e la resilienza della nostra gente. Indossare la fascia tricolore è un privilegio e una responsabilità che porto avanti con impegno e determinazione, con l’obiettivo di contribuire al progresso e al benessere della nostra amata città».
Tra il 2022 e il 2023 numerosi interventi sono stati avviati – o stanno per essere avviati – grazie ai fondi del Pnrr, ma anche attraverso risorse e bandi nazionali quali Cis, Pinqua, Scuole sicure e Bando periferie. Cifre importanti che probabilmente il capoluogo non era mai riuscito ad intercettare. Merito della vostra squadra di governo o, come sostegno alcuni avversari politici, vi siete trovati “al posto giusto al momento giusto”?
«La realizzazione di numerosi interventi cruciali per lo sviluppo di Campobasso rappresenta sicuramente un risultato importante che va al di là di circostanze fortuite. Merito delle tante opportunità che già il Governo Conte aveva messo a disposizione dei nostri territori e che la nostra Giunta da subito ha saputo intercettare grazie alla sinergia e al lavoro svolto insieme ai dirigenti e a tutto il personale dell’Ente che nei giorni scorsi ho avuto modo di ringraziare personalmente durante il brindisi di auguri per il nuovo anno. In questo contesto è fondamentale riconoscere l’impegno di tutta la squadra di assessori e consiglieri del Movimento che ha delineato chiaramente una vision e lavora instancabilmente per la sua attuazione. L’accesso ai fondi nazionali e del Pnrr non è casuale; è il risultato di una pianificazione accurata, di una capacità di presentare progetti solidi e di una collaborazione efficace con le istituzioni competenti. Il merito va anche alla nostra comunità che ha dimostrato la sua coesione e la volontà di collaborare per il bene comune. Il sostegno e l’entusiasmo dei cittadini e degli stakehoders sono essenziali per trasformare le opportunità in risultati tangibili. Naturalmente, capisco che in politica ci siano opinioni diverse e critiche. Tuttavia, ritengo che il nostro successo derivi da un lavoro diligente, dalla capacità di cogliere le opportunità e dalla determinazione nel perseguire lo sviluppo sostenibile della città. In un contesto complesso come quello odierno, è fondamentale concentrarsi sui risultati e sull’interesse comune anziché su dispute partitiche. Siamo consapevoli delle sfide che ancora ci attendono, ma sono fiduciosa che, con l’unità e la collaborazione di tutti, possiamo continuare a compiere progressi significativi per Campobasso».
Completamento del Terminal, adeguamento e realizzazione di nuovi plessi scolastici, raccolta differenziata, a breve, in tutta la città. Obiettivi che i cittadini attendevano e che vi vengono riconosciuti anche dall’ opposizione, seppur con qualche obiezione. Altri progetti, invece, dividono la cittadinanza. Mi riferisco alla ZTL nel centro storico. Lei, che prima di assumere il ruolo di sindaco, ha guidato l’assessorato alle attività produttive e dunque conosce bene il tessuto economico campobassano, pensa che questo provvedimento possa davvero essere la chiave per il rilancio e la valorizzazione del borgo?
«La questione della ZTL nel centro storico è sicuramente un tema complesso e suscettibile di opinioni divergenti. L’obiettivo principale di questa iniziativa è preservare e valorizzare il ricco patrimonio storico e culturale del nostro borgo antico, creando allo stesso tempo un ambiente più vivibile e attrattivo per residenti e visitatori. La ZTL può giocare un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità della vita nel centro storico, riducendo il traffico veicolare e promuovendo l’accessibilità pedonale abbinata anche alla regolamentazione dei parcheggi per i residenti. Tuttavia, comprendo le preoccupazioni di coloro che ritengono che misure del genere possano avere impatti sulle attività economiche, specialmente considerando la mia esperienza nell’Assessorato alle Attività Produttive. È essenziale affrontare queste preoccupazioni con attenzione e coinvolgere attivamente gli operatori economici e la cittadinanza, come stiamo facendo in questi mesi, nella definizione e nell’implementazione di soluzioni. A dimostrazione di quanto sia importante il borgo antico sottolineo e ricordo gli importanti investimenti che stiamo realizzando e che contribuiranno al rilancio e alla valorizzazione della parte antica della città. Stiamo dedicando risorse considerevoli alla messa in sicurezza del dissesto al versante nord-est del Monte Sant’Antonio (Collina Monforte), alla riqualificazione del Viale della Rimembranza e al restauro del Castello Monforte. Questi interventi non solo migliorano la sicurezza del centro storico ma ne valorizzano l’aspetto estetico contribuendo anche a preservarne l’autenticità. Gli investimenti che stiamo facendo si sono estesi anche ad infrastrutture per decenni dimenticate, mi riferisco al rifacimento degli impianti fognari di Via Marconi e Via Roma e al ripristino della relativa pavimentazione. Infine non posso dimenticare i progetti che riguardano la realizzazione della statua e delle luminarie dedicate a Fred Bongusto e i pannelli relativi ai percorsi turistici. A questo aggiungo tutto quanto mettiamo costantemente in campo per la promozione del turismo culturale attraverso l’organizzazione di eventi, mostre, mercatini e visite guidate che mettono in luce la ricchezza della nostra storia e delle nostre tradizioni. Tutte queste iniziative, realizzate nei luoghi più caratteristici del borgo (Piazzetta Palombo, Largo San Leonardo, Sant’Antonio Abate, Torre Terzano, Fontana Vecchia, Piazza dell’Olmo, San Bartolomeo), sono realizzate promuovendo la partecipazione attiva della comunità locale, rafforzando il senso di appartenenza e contribuendo a creare un ambiente vivace e dinamico che mira ad attirare i visitatori e a stimolare l’economia locale. L’obiettivo di questi investimenti è infatti quello di trasformare il centro storico in un luogo non solo di interesse storico ma anche di vita quotidiana, dove le persone possano vivere, lavorare e godere di un’atmosfera unica. Siamo consapevoli che ci sono sfide da affrontare ma crediamo che con la continuità di tali sforzi, il centro storico di Campobasso potrà diventare un modello di successo per la conservazione del patrimonio e lo sviluppo turistico sostenibile anche in vista del prossimo Giubileo del 2025».
L’ex sindaco Gravina, prima di lasciare il Municipio, ha dichiarato di aver realizzato il 90 percento del programma elettorale. Lei è dello stesso avviso? Pensa che si sarebbe potuto fare meglio o diversamente?
«Rispetto l’impegno e il lavoro svolto dal sindaco Gravina durante il suo mandato che è l’impegno e il lavoro di tutta l’attuale Giunta e maggioranza. Valutare il successo di un programma elettorale è un processo complesso che richiede una visione completa degli obiettivi raggiunti e delle sfide affrontate. Oggi siamo impegnati a costruire su quanto di positivo è stato da noi realizzato ma allo stesso tempo siamo consapevoli della necessità di adattare la nostra azione alle sfide in continua evoluzione. Nel valutare il percorso da noi finora realizzato, credo che abbiamo compiuto progressi significativi, come evidenziato dai progetti e dagli interventi che abbiamo avviato e che avranno un importante impatto sulla vita e sullo sviluppo di Campobasso: faccio riferimento a tutto quanto messo in campo per la realizzazione di nuove scuole attraverso la demolizione e ricostruzione dei plessi esistenti, alle attività di sviluppo che saranno portate avanti attraverso la Casa delle Tecnologie Emergenti, a quelle che porteranno alla creazione di un polo culturale nella Casa della Scuola, a tutte le attività poste in essere per digitalizzazione dell’Ente (Abilitazione al Cloud, AppIO, Spid/Cie, PagoPa, Notifiche digitali, PDND) nonché agli investimenti per concludere la differenziata, per l’affidamento del trasporto pubblico urbano compreso l’acquisto di autobus elettrici che arriveranno tra pochissimo.
Tuttavia, c’è sempre spazio per migliorare e per rispondere alle nuove esigenze della collettività. Il mio impegno è continuare a lavorare instancabilmente per il bene di Campobasso, ascoltando attentamente le esigenze dei cittadini e cercando soluzioni innovative per le sfide future».
Veniamo al voto di giugno. Lo scacchiere delle alleanze è ancora confuso, gli unici ad uscire allo scoperto e giocare d’anticipo sono stati Massimo Romano e Pino Ruta con il Cantiere civico per Campobasso, che pare abbiano già scartato l’ipotesi delle primarie per la scelta del sindaco. Vista la debacle delle regionali, potrebbero essere loro i “nuovi” alleati del Movimento 5 stelle o resta sempre il Pd l’unico interlocutore?
«La dinamica delle alleanze politiche è sempre complessa e soggetta a cambiamenti. Attualmente è positivo vedere attori politici che cercano di costruire piattaforme comuni per il bene della città, come nel caso del Cantiere Civico per Campobasso. Quanto alle alleanze future, ritengo che sia prematuro fare ipotesi definitive. Il contesto politico può evolvere rapidamente e le decisioni di alleanze spesso si basano su molteplici considerazioni, tra cui valori condivisi, obiettivi comuni e la capacità di lavorare insieme per poter realmente amministrare la città al di fuori di vecchie logiche che non ci appartengono».
L’ipotesi di correre da soli e abbandonare il campo largo, essendo amministrazione uscente, è concreta? E, in questo caso, lei sarebbe pronta a scendere in campo come candidato sindaco?
«Alla luce del risultato elettorale delle regionali stiamo esaminando attentamente le diverse opzioni per le prossime comunali. La decisione di correre da soli o rimanere in un campo largo è un aspetto che stiamo valutando con attenzione. La nostra priorità è rappresentare al meglio gli interessi della città e prenderemo una decisione basata su un’analisi approfondita e sul confronto con i nostri sostenitori e con la cittadinanza. Già da qualche mese, infatti, abbiamo dato vita al gruppo territoriale di Campobasso che vede la partecipazione di oltre 70 iscritti.
Per quanto riguarda la mia possibile candidatura dipenderà da vari fattori tra cui il volere dei cittadini, il sostegno del mio gruppo e la mia convinzione di poter contribuire al benessere della città per cui valuterò attentamente tutti gli aspetti prima di prendere una decisione finale. Di sicuro al momento posso affermare con forza, a differenza di quanto si è voluto far credere in passato, che Campobasso è pronta ad avere un sindaco donna. Credo che la diversità di prospettive ed esperienze sia fondamentale in politica e se la mia candidatura potrà contribuire a rappresentare al meglio la pluralità di voci nel nostro territorio sono pronta ad assumermi questa responsabilità. Le mie scelte saranno guidate dal contributo tangibile da apportare alla crescita e al benessere di bambini e ragazzi, ancora troppo poco considerati, oltre che dalla capacità di costruire un futuro migliore per tutti».
Mariagrazia D’Uva