L’intervento era previsto all’interno del bando Periferie, misura finanziata nel 2016 dal governo Renzi per rigenerare le aree urbane. Parliamo della riqualificazione del mercato Coperto di via Monforte che, a distanza di più di sette anni, potrebbe finalmente ‘vedere la luce’. La giunta di Palazzo San Giorgio è stata ‘costretta’ ad approvare un nuovo progetto esecutivo a causa dell’aumento dei costi pari a 2.100.735,57 euro. Importo che è stato coperto dal Mef, a cui l’amministrazione ha presentato istanza per accedere alle risorse del Fondo per l’avvio delle opere indifferibili.
Dunque, a meno di ulteriori ritardi e ‘colpi di scena’, i lavori dovrebbero partite a breve, una volta completato l’iter di aggiudicazione.
L’opera sarà il più fedele possibile al progetto di Mandolesi, grazie ad un attento studio dei documenti sul sito del Mibact e di quelli dell’archivio dell’architetto. «Lo spazio interno del Mercato – si legge nel progetto approvato – si fonda sul contrasto fra la continuità spaziale e di luce di quanto è sopra l’ingresso e la prevalente chiusura sul fronte opposto totale per l’ultimo piano verso il grande spazio centrale.
Si prevede di adibire questo spazio a “mostre” e “caffè letterario”. L’intervento previsto è molto attento alla significativa preesistenza architettonica ad opera di Enrico Mandolesi nel 1957, anche se vincolato a causa dell’ancora recente normativa che ha reso possibile tale procedura non più dopo 50 anni dalla sua realizzazione, ma dopo 70 anni, quindi ormai a breve.
L’intervento è attento ai principi che guidano ristrutturazione e restauro del contemporaneo e introduce modifiche per adeguamenti normativi (sismici, energetici, eliminazione delle barriere architettoniche, ecc.) e funzionali (in particolare dotazioni di servizi per il pubblico e di spogliatoi per gli addetti) con l’obiettivo di un’attenta rivisitazione dell’architettura originaria, oggi peraltro in un contesto diverso rispetto a quello degli anni ’50 del secolo scorso, il che suggerisce maggiore coinvolgimento e maggiore permeabilità nel
contesto urbano.
L’obiettivo è quindi far sì che Campobasso conservi una memoria significativa ma adeguata ai tempi, anche con una ordinata dotazione di spazi di sosta, con l’aggiunta di funzioni di significato culturale e sociale, con la creazione di un piccolo ma significativo nuovo “largo” urbano.
Al piano terra, nell’angolo nord est, si rende necessaria una diversa articolazione degli accessi di servizio, controllo, locali impianti, spazio N.U., un insieme rispondente ad esigenze e criteri funzionali attuali.
Tutti gli altri spazi conserveranno funzioni compatibili con quelle commerciali, artigianali e di degustazione.
La Piazza coperta centrale è idonea ad accogliere anche oltre 300 spettatori in caso di proiezione cinematografica (si propone un grande schermo sospeso) e può opportunamente ospitare alberi di alto fusto in terra piena. Al piano terra, sul fronte ovest si ripristina lo spirito del progetto originario inserendo due autonomi ampi spazi commerciali con accesso diretto dall’esterno sui lati dell’ingresso. Gli spazi del mercato a piano terra verso la nuova piazza pedonale avranno anche accesso diretto da questa tramite un ampio portico, con vetrate arretrate e chiusure notturne di sicurezza con elementi basculanti che ruotano su un asse orizzontale, incernierato sui pilastri di facciata, in modo tale che a portone chiuso si ripristina la continuità della facciata, avendo i portelloni la dimensione delle tompagnature in mattoni detratte. L’adozione di vetri di sicurezza e di telecamere di sorveglianza consente di evitare cancellate di protezione, quindi limitando interventi di questo tipo solo quando è opportuno evitare accessi o uso notturno improprio di spazi porticati. Per eliminare le barriere architettoniche e per agevolare i trasporti interni, sono previsti due montacarichi / ascensori alle spalle di murature in mattoni esistenti.
Nel progetto sono inclusi due spazi di parcheggio: uno di 700 mq all’aperto e con alberature in zona nord, l’altro seminterrato di ca.1.000 mq con accesso immediato dalla viabilità urbana.
Gli accessi carrabili e pedonali del parcheggio risulteranno tutti coperti, quindi protetti da pioggia e neve e chiudibili nelle ore notturne. L’ascensore di supporto si addossa al fabbricato all’interno di un attuale terrapieno e raggiunge anche l’ultimo livello sotto un prolungamento della falda, pienamente accettabile in termini architettonici e necessario anche per la norma che chiede protezione dalla pioggia davanti agli ingressi, anche in questo caso risolvendo l’eliminazione delle barriere architettoniche. In questo caso l’ascensore, rimanendo all’esterno, facilita un collegamento significativo anche a scala urbana».

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