Del vecchio edificio non è rimasto più nulla. Partiti i lavori di demolizione della scuola di via Crispi, uno dei primi istituti a chiudere i cancelli dopo lo sciame sismico del 2016. Il plesso, risultato tra i meno sicuri della città, come accertato dello studio di vulnerabilità commissionato all’Unimol, è stato al centro di un corposo finanziamento per la sua ricostruzione nell’ambito del progetto ‘Scuole Innovative’ del Miur e Inail, pari a 3 milioni e 162 mila.
Tra gli adempimenti della convenzione stipulata tra il Comune e il Miur, propedeutici alla realizzazione dell’intervento, l’amministrazione si è impegnata a mettere a disposizione dell’Inal il lotto d’intervento, privo delle costruzioni esistenti. Ora, a distanza di quasi otto anni, la vecchia scuola è stata finalmente demolita, per un importo che si aggira intorno a 1.170.000 euro, compresi gli oneri di discarica e di trasporto, nonché i corrispettivi professionali per le figure tecniche interessate.
Stando al progetto esecutivo approvato dalla Giunta di Palazzo San Giorgio, la nuova scuola andrà ad aggiungersi all’altro edificio previsto nel polo di via Crispi, progetto curato dall’ingegnere Maurizio Monaco e dall’architetto Antonio Gianfelice, vincitore del famoso Concorso di Idee. Due dunque le strutture: la scuola primaria tra via Berlinguer e via IV novembre (dove è attualmente ospitata la materna) le cui classi saranno occupate dagli alunni della ‘Nina Guerrizio’ (l’ex scuola di via D’Amato messa all’asta dal Comune). Mentre nella ex scuola di via Crispi saranno trasferiti gli alunni temporaneamente ospitati in via Sant’Antonio dei Lazzari.
L’idea di progetto è quella di installarle in un locale tecnico interrato accessibile dalla parte a valle di via Berlinguer, dove sono presenti anche il locale antincendio e il sistema di recupero dell’acqua piovana, così da facilitarne la manutenzione.
La scuola, composta da 17 aule, conserverà la doppia possibilità di accesso attuale, favorita dalla presenza delle due grosse arterie di traffico adiacenti. Lo stesso doppio accesso permette di beneficiare dei naturali spazi verdi. La mancanza di ampi spazi su cui erigere la nuova scuola, in special modo su via Berlinguer, fa sì che la struttura occupi quasi tutta l’area , integrando il civic center nello spazio della hall e cercando, nella reciproca complicità, di elevare le possibilità di destinazione d’uso, sia nella fase scolastica sia in quella extra scolastica. Il portico civic center a doppia altezza può ospitare la sosta, l’attesa del genitori e può offrire ai ragazzi e agli abitanti del quartiere nuove opportunità di incontro e di aggregazione. Può essere utilizzato, inoltre, per mostre e piccole attività mercatali. Dal portico si accede nella hall sempre a doppia altezza, la hall è collegata al piano superiore con una gradonata utilizzabile sia come aula magna, sia come area ludica sia, infine, come area che ospita piccole rappresentazioni teatrali o recite. Al livello della hall è presente, oltre all’aula insegnanti, un piccolo laboratorio da utilizzare quale necessario ambito per la polivalenza della hall stessa, altrimenti impossibilitata a funzionare.
Delle 17 aule, 10 sono esposte sul lato sud, protette da un ballatoio in legno lamellare e da un giardino di pertinenza; 5 sono esposte al lato est fronteggianti gli spazi verdi su via IV Novembre; le restanti 2 sono esposte ad ovest nel piano terra e protette dal portico del civic center.
L’obiettivo è di trasformare in una struttura nzeb (a energia quasi zero, ndr) l’intero plesso, emancipandolo così da consumi di energia derivanti da fonti fossili e abbassando costi che, per strutture energivore di simili metrature, si aggirano intorno al 40- 45 mila euro.

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