Probabilmente è uno dei primi casi in città: il Comune di Campobasso ha emanato un’ordinanza sindacale a tutela della salute di un cittadino minore affetto da favismo.
Il favismo non è un’allergia. È una malattia trasmessa ereditariamente con il cromosoma X, per tale motivo colpisce in maggioranza gli uomini rispetto alle donne che sono portatrici sane. Si tratta di un’anomalia genetica, che interessa alcuni enzimi contenuti nei globuli rossi, che si manifesta con un’alterazione del gene G6PD che può portare a una crisi emolitica e quindi alla distruzione dei globuli rossi. I sintomi più frequenti si presentano dopo 12-48 ore dall’ingestione di piselli o fave, i soggetti affetti da favismo presentano una carnagione giallastra e giallo diventa anche il bianco degli occhi mentre le urine diventano scure.
Si tratta di ittero causato da un’alta concentrazione nel sangue di bilirubina che deriva dall’emoglobina dei globuli rossi distrutti. Se il favismo si manifesta in forma grave, il soggetto può andare incontro a un collasso.
Di solito la crisi si manifesta con febbre;dolori addominali; accelerazione dei battiti cardiaci (tachicardia).
Occorre rivolgersi immediatamente al pronto soccorso, dove può rendersi necessaria una trasfusione di globuli rossi.
Per questo il sindaco, in via cautelativa, al fine di tutelare la salute del minore, l’ordinanza sindacale impone il divieto assoluto di coltivazione di fave e derivati nei terreni adiacenti all’abitazione del minore in via Pirandello, nonché nei pressi della scuola dell’Infanzia I.C. Petrone, sita in via Leopardi, per un raggio, in linea d’aria, di 300 metri.