Nessuna possibilità di ‘riconciliazione’. Dopo l’appello all’unità lanciato dalla coalizione progressista – in particolare dai vertici regionali di Pd e 5S – all’indirizzo di Costruire democrazia, l’avvocato Pino Ruta declina l’invito. «Andiamo avanti per la nostra strada – chiarisce senza lasciare spazio a possibili interpretazioni – le sintesi fittizie non ci interessano». Si profila, dunque, una corsa a tre per le amministrative di Palazzo San Giorgio, con l’avvocato che rappresenterà l’area civica composta non solo da Costruire democrazia, ma anche da Confederazione Civica per Campobasso e Unica Terra, la dirigente Marialuisa Forte espressione del campo progressista, e il candidato del centrodestra che la coalizione non ha ancora designato.
Ieri pomeriggio, durante una conferenza stampa indetta insieme ad alcuni esponenti della società civile che scenderanno in campo in prima persona l’8 e 9 giungo, l’avvocato Piero Colucci e la professoressa Adele Fraracci, Pino Ruta ha chiarito, semmai ce ne fosse ancora bisogno, i motivi che impediscono di ‘giocare la partita’ nella stessa squadra, contrariamente a quanto avvenuto alle scorse elezioni regionali e quanto sta accadendo a Termoli, dove invece sono in corso prove di dialogo.
«Le coalizioni si devono creare sulle idee, non mettendo insieme su un cartellone i simboli dei partiti. E in questo caso le idee sono assai divergenti: ci sono persone che fino al 1° di marzo si sono azzuffate in Consiglio comunale (Pd e 5 Stelle, ndr) sui temi più disparati. Un esempio su tutti la questione dell’hotel Roxy. Noi abbiamo sempre fatto una battaglia contro la cementificazione dell’area, già ai tempi dell’amministrazione Di Fabio che propose il Masterplan assieme a al governo regionale guidato da Iorio. In qualità di avvocato presentai ricorso per conto di Simone Cretella (all’epoca a capo dell’associazione ambientalista Fare Verde) e oggi siedono allo stesso tavolo.
Noi – aggiunge – siamo una confederazione civica di cui fa parte Costruire democrazia, ma non soltanto costruire democrazia. Il nostro programma è declinato in chiave locale, noi caliamo il tutto in quella che è la nostra visione di città. Non possiamo condividere un percorso con chi in questi anni ha gestito la città con dei progetti e dei provvedimenti che l’hanno distrutta».
Il candidato del cantiere Civico per Campobasso pone dubbi anche sulla designazione di Marialuisa Forte: «È una questione di etica e opportunità politica – dice – candidare una persona che ricopre incarichi dirigenziali all’interno dell’Ufficio scolastico regionale a nostro avviso potrebbe rappresentare un problema». Secondo Ruta la dottoressa Forte (che ha comunque già annunciato le dimissioni dall’Urs, nonostante l’incarico non sia incompatibile, ndr) dovrebbe dimettersi sin da ora, al di là del risultato elettorale.
Ruta ritiene che anche le dichiarazioni rese nel corso della presentazione della dottoressa Forte «siano solo slogan elettorali». Il riferimento è ai 100 milioni a disposizione del Comune di Campobasso. «L’amministrazione beneficia di alcune opere finanziate dal Cis – spiega Colucci – poi ci sono i fondi del Pnrr, e i progetti dell’ex bando Periferie sul mercato coperto. Questi fondi però non li gestisce il Comune, li gestisce Invitalia. Dunque sono cifre vincolate, bisogna essere chiari e trasparenti su questo punto, non si può fare propaganda».
In effetti l’ex sindaco Gravina decise di far gestire le procedure di gara da Invitalia, proprio per velocizzare l’iter ed evitare di perdere le risorse. Una scelta che il Cantiere civico contesta: «Avrebbero dovuto creare un ufficio in grado di gestire i bandi di gare e spendere i finanziamenti in modo corretto e veloce. È il Comune che conosce le esigenze del territorio, Invitalia è un soggetto nazionale che ovviamente non ha contezza delle dinamiche locali».