Un simbolo di rinascita proprio nel giorno in cui la primavera fa il suo trionfale ingresso: è stata inaugurata ieri mattina, nel portico del Palazzo di città, l’esposizione delle quattro sculture lignee ricavate dalla sequoia di Piazza Cesare Battisti realizzate nell’ambito del concorso di idee promosso dal Comune di Campobasso in collaborazione con la Banca di credito cooperativo della Valle del Trigno.
«Un percorso iniziato nel 2016 – ha spiegato l’assessore Simone Cretella – quando la storica sequoia di piazza Cesare Battisti, anche per una questione di sicurezza, è stata purtroppo sradicata dalla sua postazione perché ormai morente. L’albero, nell’immaginario collettivo, ha sempre rappresentato il simbolo del Natale perché veniva puntualmente addobbato in occasione delle festività. Le porzioni di tronco, poi, sono state sezionate e conservate in un magazzino comunale in vista di un possibile riciclo del materiale destinato ad arricchire, in qualche modo, l’arredo urbano del capoluogo. Lo scorso anno grazie al consigliere Nicola Simonetti, pungolo di questa iniziativa, abbiamo ripreso l’idea realizzando questo progetto che ha visto la luce grazie al partenariato con la Banca di credito cooperativo della Valle del Trigno, che oggi vede la presenza del presidente della fondazione e del direttore della banca, che ha patrocinato il concorso di idee rivolto agli artisti di tutta Italia.
Tre le proposte che si sono aggiudicate il bando, selezionate dalla commissione guidata da Silvia Valente: il primo, Simone Allione, proveniente da Aosta, una regione molto lontana da noi ma che, come il Molise, è fortemente identitaria e legata al mondo della natura, il quale si è aggiudicato due opere; Riccardo Pistilli, originario di San Giovanni in Galdo, artista che oggi lavora e opera a Firenze; infine Vanni Macchiagodena, abruzzese, che si è aggiudicato l’ultima opera».
Quattro gli elementi che gli scultori sono stati chiamarti a riprodurre: acqua, terra, fuoco e aria.
«L’idea iniziale era stata quella di collocare questi 4 elementi di arredo urbano nell’area di contrada Colle dell’Orso, in uno dei parchi che che saranno oggetto di interventi di valorizzazione, ma le opere sarebbero state troppo esposte al rischio di atti vandalici e agli agenti atmosferici e col tempo avremmo condannato le statue ad un inevitabile deterioramento. Avevamo valutato anche la possibilità di sistemarle in Piazza Musenga ma, sostanzialmente, si sarebbe presentato lo stesso problema.
Abbiamo dunque deciso di installarle qui, nel porticato del Comune, al fine di valorizzare sia le opere sia il Palazzo di Città, in modo da renderle sempre visibili anche dall’esterno. Ma non escludiamo di ricollocarle in futuro in nuovi spazi, ad esempio presso il mercato coperto, non appena sarà ristrutturato, o l’ex mattatoio, che si avvia verso i lavori di riqualificazione».
Presente anche il consigliere Nicola Simonetti da cui è partita l’iniziativa: «La prima collaborazione che ho richiesto alla fondazione riguardava la ristrutturazione dell’orologio del Municipio. È stata la prima cosa che ho cercato di realizzare appena arrivato in Comune e ci sono riuscito grazie al loro sostegno.
Inoltre – ha aggiunto – ho visto crescere quest’albero essendo stato convittore del Mario Pagano dal 1971 al 1972 e oggi vederlo trasformato in opere d’arte mi riempie il cuore di gioia».
Il taglio del nastro è stato poi affidato alla presidente della fondazione tra gli applausi scroscianti dei visitatori che hanno preso parte all’evento.
sl