Il ‘forfait’ era nell’aria. Del resto il tavolo del centrodestra riunito venerdì pomeriggio ha dato una indicazione chiara: attorno alla figura di Quintini Pallante, candidato sindaco di Campobasso, non c’è convergenza. E così, a distanza di 24 ore dalla riunione della coalizione, il diretto interessato ha sciolto le riserve ed ha fatto un passo indietro, rinunciando alla designazione fatta dallo stato maggiore di Fratelli d’Italia. «In riferimento alla richiesta di offrire la mia disponibilità a candidarmi alla carica di sindaco di Campobasso – scrive il presidente del Consiglio regionale – mi preme sottolineare come, da parte mia, ci sia sempre stato l’interesse all’unità della coalizione di centrodestra senza mai anteporre obiettivi personali e quelli della compagine politica a cui mi onoro di appartenere.
In virtù di tutto ciò, ringrazio innanzitutto il mio partito nella persona dell’onorevole Giovanni Donzelli per la fiducia accordata, ancora una volta, alla mia persona e ringrazio, altresì, i partiti alleati che, sin da subito, hanno ritenuto di sostenere il mio nome.
Tuttavia, tenendo conto del ruolo affidatomi dal Consiglio Regionale, che pure ringrazio, e ritenendo tale impegno a garanzia dello stesso e del Governo regionale, come pure dei cittadini molisani, continuerò a svolgere il mio ruolo, assicurando al contempo il massimo sostegno alla coalizione di centrodestra».
Una decisione che di fatto toglie dall’imbarazzo il partito e il centrodestra – in una fase di stallo da dieci giorni – in vista dell’arrivo di Giorgia Meloni domani a Campobasso e che rimette tutto in discussione all’interno della coalizione che, a distanza di meno di tre mesi dal voto, non ha ancora trovato la quadra né nel capoluogo né a Termoli.