La sentenza si riferisce al piano operativo sanitario 2019-2021, ma i giudici del Tar, accogliendo il ricorso del Comune di Campobasso e del Comitato pro Cardarelli, hanno messo nero su bianco dei punti fondamentali che ora devono necessariamente essere rispettati dall’attuale struttura commissariale per la redazione del nuovo piano. Un risultato storico «in difesa della sanità pubblica» per il sindaco di Campobasso Paola Felice che ieri ha indetto una conferenza stampa per commentare la sentenza insieme al presidente del Comitato pro Cardarelli Mino Dentizzi e agli avvocati che hanno curato il ricorso, Pino Ruta e Margherita Zezza.
«La nostra azione si basa sul convinto interesse di tutelare e preservare i servizi sanitari che vengono offerti ai cittadini molisani nelle strutture presenti su tutto il territorio regionale – ha evidenziato Felice – a partire dall’ospedale Cardarelli di Campobasso che, purtroppo, continua a perdere il suo ruolo di ospedale pubblico regionale “Hub”. Ci siamo chiesti se oggi il diritto di cura dei pazienti del servizio sanitario molisano sia garantito o meno in caso di emergenza-urgenza. È questa la domanda posta al tribunale amministrativo, che oggi accoglie il nostro ricorso esprimendosi, sotto il profilo dell’organizzazione della rete ospedaliera, sulla gestione delle reti definite come tempo-dipendenti, concernenti la gestione dell’ictus, della rete neurologica e del trattamento dei cosiddetti politraumi».
Con la sentenza n. 67 il Tar Molise ha pronunciato: «l’annullamento del Piano Sanitario recato dal decreto commissariale n. 94/2021 nei punti corrispondenti alle doglianze, risultate fondate, che hanno investito i paragrafi 5.2.e 5.3 del Piano Sanitario, con riferimento all’organizzazione della rete ospedaliera prevista nell’ambito delle patologie tempo-dipendenti, comprensive delle emergenze da ictus emorragico ed ischemico e della gestione dei politraumi».
«Il ricorso proposto può definirsi come un risultato storico – ha ribadito il primo cittadino – perché è la prima volta che un’Amministrazione comunale della regione, in questo caso il capoluogo, si fa parte attiva insieme al comitato pro Cardarelli per difendere il diritto alla salute dei molisani ottenendo una sentenza che mette un punto fermo sulla programmazione di settore rispetto a temi che riguardano casi nei quali si lotta tra la vita e la morte puntando i riflettori sulle reti di emergenza-urgenza e tempo-dipendenti».
«Lascia sconcertati – ha poi evidenziato l’avvocato Pino Ruta – l’affermazione dei giudici secondo cui “proprio in ragione della contemplata partecipazione di Neuromed alle aree della rete ospedaliera in esame, ad oggi gli ospedali pubblici non risultano più dotati di adeguati servizi di neurologia, dai medesimi sostanzialmente espunti, o quantomeno ridotti a una dimensione largamente insufficiente a sovvenire alle esigenze sanitarie della Regione”».
La sentenza appare pienamente attuale in quanto i principi affermati mantengono inalterata la loro rilevanza «nella prospettiva – già di per sé sufficiente- di un corretto orientamento dell’azione amministrativa ai fini della futura programmazione di settore (oltretutto, gli effetti organizzativi dell’impugnato POS mantengano ancora ad oggi la loro piena operatività, in assenza dell’approvazione del successivo POS per gli anni 2022/2024)”.
In quanto atto programmatorio, il Pos non può prescindere da un’attenta verifica dei fabbisogni della popolazione e dei modelli organizzativi che possano garantire le prestazioni sanitarie nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza (Lea). Da quando nel 2018 fu nominato il commissario alla sanità Giustini, il primo punto del decreto governativo di nomina del commissario ad acta fu quello di ristrutturare le reti tempo-dipendenti, invece, sono passati anni e diversi commissari, ma ancora non si fa chiarezza. Proprio rispetto a questa inerzia la sentenza del Tar marca un punto di non ritorno perché vincolerà le future programmazioni.
«A tal proposito il Comune di Campobasso – ha concluso Felice – facendosi parte diligente provvederà ad inviare oggi stesso una nota alla struttura commissariale nell’ambito della Consultazione Pubblica avviata per acquisire osservazioni al nuovo programma operativo allegando la sentenza affinché si prenda atto ufficialmente di quanto disposto dal Tar Molise nella stesura del nuovo Pos. Resta inoltre sempre viva la speranza di avere un Dea di II livello al Cardarelli di Campobasso».