«La Regione non può costruire contro il parere di un’amministrazione comunale, noi metteremo in atto tutti gli strumenti urbanistici a nostra disposizione per scongiurare la cementificazione selvaggia dell’area dell’ex Romagnoli». La candidata sindaco del campo progressista Marialuisa Forte va dritta al punto e ‘avverte’ i cittadini: il rischio di una nuova costruzione nel cuore della città è concreto qualora fosse la compagine del centrodestra a conquistare Palazzo San Giorgio. La conferenza stampa sul tema del verde pubblico non poteva prescindere dalla spinosa questione, quella della vendita dell’ex Roxy, che sta infiammando da mesi il dibattito politico. «Del resto – le fa eco il capogruppo Pd del Comune Giose Trivisonno – sul tema noi (dem e 5s, ndr) abbiamo sempre avuto la stessa idea, sin dal 2014, ovvero quella di realizzare un parco urbano nell’area dell’ex stadio. Siamo l’ultimo baluardo a difesa di questo progetto e abbiamo paura che la città possa finire in mano a chi ha invece intenzione di costruire. Lo hanno ribadito anche nel corso del monotematico i consiglieri di centrodestra e, in quel caso, davvero si creerebbe una filiera, che noi definiamo perversa, tra Regione e Comune».
«Attraverso un confronto serrato con la Regione – ha ribadito Marialuisa Forte – ci impegneremo per la realizzazione di un parco urbano attrezzato. Ridisegnato da architetti del verde, diventerà un punto di aggregazione e socializzazione per i campobassani di tutte le età dove poter passeggiare oppure ospitare concerti, eventi, cinema all’aperto, manifestazioni culturali e sportive. Partendo da Scarafone e realizzando un raccordo tra l’ex Romagnoli e Villa De Capoa, possibile grazie ad uno spazio di attraversamento tra gli edifici – ha precisato la candidata sindaca – si potrà valorizzare il centro murattiano e ridare vita al centro della città».
In cantiere c’è già la riqualificazione di villa de Capoa che, con un progetto presentato dall’attuale amministrazione, ha beneficiato di un finanziamento di due milioni di euro nell’ambito del Pnrr ed i lavori partiranno a breve: «Sarà suddivisa in diversi settori: il giardino dei bimbi, un parco gioco inclusivo, il settore erbario delle piante medicinali e officinali, la parte monumentale costituita dalla peschiera, il belvedere e il sacrario, il salotto verde e un piccolo padiglione che avrà una struttura prefabbricata leggera totalmente removibile che ospiterà una caffetteria. Sarà fruibile a tutti e sarà dotata di un sistema di videosorveglianza. I lavori inizieranno in questo mese e, in linea con gli interventi realizzati con il Pnrr, termineranno entro il 2024».
Tra le azioni già messe in campo dall’attuale amministrazione c’è il ripopolamento arboreo, il Parco della Musica di via Ungaretti, il Parco di San Giovanni, gli orti sociali del quartiere Cep e di Colle dell’Orso, il parco Tedeschi nell’area del Terminal, la cura delle piccole aree verdi con aree attrezzate per fare sport, come quella in viale Manzoni. «Ma c’è ancora molto da fare – ha proseguito Forte – ad esempio la riqualificazione del parco di San Giovannello e dell’area del torrente Scarafone per la quale sono stati già ottenuti dei finanziamenti per un progetto che lo trasformerà in parco urbano, un corridoio verde che arriverà fino al centro, fino a Villa de Capoa. Il modo più naturale per accrescere la vivibilità dei centri urbani e combattere i cambiamenti climatici è incrementare il verde aumentando le superfici destinate a questo scopo: dai parchi urbani ai giardini di quartiere, dalle alberature stradali fino alle piccole aiuole, ogni metro quadrato verde in più è utile a questo scopo».
Altra questione annosa è quella relativa alla riapertura della via Matris. Sul punto è intervenuto l’assessore all’Ambiente Simone Cretella assicurando «è imminente la fase della consegna dei lavori di riqualificazione della collina Monforte e in questo ambito sarà presentata anche una relazione tecnica sullo stato dell’arte. Sono stati installati 25 sensori sulla dorsale pericolante e ora si dovrà valutare se dal punto di vista della sicurezza è possibile riaprire o bisognerà incrementare la rete della sensoristica».

md

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