Si è parlato di giovani e lavoro, della necessità di invertire la tendenza che da anni affligge Campobasso, quella dello spopolamento. Temi cari ai candidati del Pd Bibiana Chierichia e Nicola Messere che ieri pomeriggio hanno tenuto un confronto in piazza Vittorio Emanuele II insieme alla candidata sindaca Marialuisa Forte e alla vice presidente nazionale del Partito Democratico e vice presidente commissione Lavoro della Camera, l’onorevole Chiara Gribaudo.
«I giovani hanno bisogno di Campobasso e Campobasso ha bisogno dei suoi giovani– ha sottolineato Bibiana Chierchia -, tanto dei campobassani quanto dei giovani universitari che a Campobasso arrivano attratti dalle tante facoltà e che poi molto spesso si innestano sul territorio. Campobasso è una città di giovani che noi non riusciamo più a vedere nei luoghi di ritrovo e di aggregazione, sia per l’eredità del post Covid sia perché non sempre l’amministrazione è riuscita a farsi carico della promozione di spazi dedicati ai ragazzi e di andare incontro alle esigenze dei giovani. Noi su questo siamo pronti a discutere, a confrontarci e a trovare soluzioni».
Per i due candidati, l’istruzione e la formazione dovranno essere il punto di partenza per sviluppare una nuova idea di interazione e coesione sociale che dovrà caratterizzare la nostra città e i protagonisti futuri della sua vita civile e lavorativa.
Messere «Dobbiamo rilanciare la formazione anche nella nostra città – ha rimarcato Nicola Messere – perché formazione significa più competenza, ma serve anche a rilanciare alcuni mestieri che attualmente stanno scomparendo. Questo potrebbe aiutare, ad esempio, il centro storico, il nostro amato borgo, ma anche i quartieri dove non solo l’artigianato ma pure il settore manifatturiero può rilanciare il livello occupazionale. Per fare questo ci vuole per forza, più formazione. Appena dopo il livello secondario d’istruzione non è detto che tutti debbano avere una scolarizzazione più alta, ma possono anche utilizzare gli enti di formazione che devono dare una mano a questa città proprio per formare i nostri giovani.
Un lavoro più equo ed un retribuzione adeguata sono gli obiettivi del Pd anche a livello nazionale. «Abbiamo deciso di sfidare il governo – ha spiegato l’onorevole Gribaudo – chiedendo che si lavori per evitare la precarietà, che tra l’altro colpisce soprattutto giovani e donne in questo Paese e, se penso al Centro e al Sud Italia, ancora di più. Quindi abbiamo rilanciato la proposta del salario minimo perché quello che affermiamo è che sotto i 9 euro non è lavoro ma è sfruttamento. Il governo, però, non solo non ci dà risposte, ma non vuole discutere la nostra proposta che è stata affossata in Parlamento ed è il motivo per cui noi, però, raccoglieremo le firme e rilanceremo con una proposta di iniziativa popolare, perché sappiamo – e l’ha certificato ieri l’Istat – che paradossalmente con i soldi del Pnrr aumenta l’occupazione ma aumenta anche la povertà. Chi lavora rischia di non arrivare a fine mese per l’aumento dei prezzi, il caro-benzina, il caro-affitti. Ci vuole dunque un salto di qualità nei salari che in questo Paese si sono abbassati negli ultimi 10 anni. Dobbiamo lanciare al governo una sfida per alzare i salari e rendere meno precaria la vita del lavoro».