Tre liste, un solo obiettivo: dar vita ad un governo comunale lontano dalle solite logiche politiche per restituire ai cittadini un modello di amministrazione capace di rispondere concretamente alle esigenze del capoluogo.
È stato presentato mercoledì scorso, in piazza Vittorio Emanuele II, il programma elettorale del Cantiere civico guidato dal candidato sindaco Pino Ruta.
Ad aprire l’incontro l’intervento del leader di Costruire democrazia Massimo Romano che ha ringraziato i cittadini per essere accorsi numerosi al primo comizio, rimandato precedentemente a causa del maltempo. Il consigliere regionale ha posto l’accento sulle numerose battaglie portate avanti dalla coalizione, come quella relativa al Roxy o alle scuole. Battaglie che, spiega, «ci hanno visti isolati rispetto al quadro politico ma molto vicini alle esigenze dei cittadini, a partire da quella sulla tutela del diritto alla salute che continua ad essere violato. Abbiamo costruito un progetto civico che parla di Campobasso, che non parla di partiti ma guarda al futuro.
Questa città merita di più, merita un’alternativa possibile. Oggi ci presentiamo con 3 liste così come la coalizione progressista. Pensiamo quindi che la partita sia aperta. Campobasso oggi ha una grande opportunità: quella di dare fiducia ad un nuovo gruppo dirigente fatto di persone che non hanno un trascorso politico ma provengono da esperienze virtuose dal punto di vista professionale, del volontariato, dell’imprenditoria, del mondo sociale, dello sport e dell’impegno sui comitati di quartiere. Questo è un gruppo che merita rispetto e che va sostenuto. Ma per farlo abbiamo bisogno del consenso e dell’impegno di ciascuno di voi».
«Spesso c’è un voto clientelare che purtroppo ‘costringe’ le persone a votare per non rompere dei rapporti personali – le parole di Pino Ruta -. Questo succede soprattutto per i consiglieri. Ma il voto sul sindaco, che è disgiunto e che può essere dato liberamente, è l’ultima frontiera di democrazia che può in qualche modo consentire di svincolare questa città dalla logica dei partiti che l’hanno svenduta a Roma. La città di Campobasso può fare questo miracolo perché l’offerta politica alternativa c’è e la comunità probabilmente è pronta a voltare pagina».
Tra i punti cardine del programma elettorale di Ruta una maggiore attenzione al borgo antico e alle contrade attraverso l’introduzione di due nuove figure: «C’è la necessità dare attenzione a quelle comunità che sono state un po’ emarginate dall’amministrazione. Abbiamo dunque previsto due assessorati con delega, una alle contrade e l’altra al centro storico, per cominciare a ricostruire un tessuto che non è soltanto residenziale ma soprattutto infrastrutturale. Le contrade non hanno avuto attrezzature sportive, non hanno servizi e a volte non hanno neanche strutture primarie, come marciapiedi e illuminazioni. Versano in condizioni di abbandono per la distrazione dell’amministrazione. Tra le prime azioni che porteremo avanti ci sono anche gli accordi di programma pubblico-privati per rivitalizzare la pianificazione che da mezzo secolo è ferma, quella urbanistica che è poi lo snodo attraverso cui si passa sia per il discorso produttivo sia per il discorso residenziale ma anche per quello sociale. Infine la questione più urgente, quella delle scuole che va risolta nei 100 giorni».
Tra i punti programmatici, inoltre, anche la rivitalizzazione del centro, le comunità energetiche, i mercati di nicchia fino ad arrivare alla sanità: «Bisogna creare un polo della diagnostica e della ricerca fino ad arrivare alla didattica in modo da rivitalizzare tutta la città di Campobasso». »