Un programma ancora in divenire quello presentato ieri mattina dalla candidata sindaco della coalizione progressista Marialuisa Forte, che sarà arricchito dai contributi e suggerimenti dei cittadini. Il documento è infatti già online sul sito www.marialuisaforte.com, ma sarà possibile fino al 2 giungo, attraverso una finestra dedicata, inviare proposte o idee che saranno valutate e, se ritenute valide, accolte prima di pubblicare la versione definitiva del programma elettorale che nasce dal dialogo e dal confronto con associazioni, professionisti, comitati e cittadini.
«I punti cardine del programma sono già stati presentati nelle varie conferenze delle scorse settimane – ha spiegato Forte insieme ai candidati delle tre liste che la sostengono – ma restiamo aperti al dialogo per arrivare ad una sintesi condivisa con tutti. Una fase di ascolto – ha rimarcato – che non si limita alla campagna elettorale, ma continuerà anche quando amministreremo la città, attraverso periodiche assemblee cittadine in centro, nei quartieri e nelle contrade».
Campobasso è Forte, il nome del programma che non è un semplice slogan, «non è un libro dei sogni, noi diciamo chiaramente come vogliamo raggiungere gli obiettivi, attraverso quali mezzi e strumenti». Parola d’ordine, dunque, concretezza perché «il traguardo che ci siamo prefissati – ha proseguito l’aspirante sindaco – si raggiunge grazie al contributo di persone competenti e capaci, quali sono i nostri candidati».
Un programma che parte «da una città sana – evidenzia – e questo non significa che trascureremo il tema della sicurezza. Avremo un confronto constante con le forze dell’ordine e sarà potenziata la videosorveglianza. Per altro da poco sono stati assunti dieci nuovi agenti della Polizia municipale che potranno contribuire ad implementare i controlli nel centro storico, senza dimenticare la sede del comando di piazza Venezia che, una volta ristrutturata, rappresenterà un importante presidio per i residenti del borgo. A questo va però necessariamente aggiunto l’impegno di tutte le agenzie del territorio, di quelle educative in primis».
Forte ha poi ricordato che il Comune ha tutti i ‘conti in ordine’ ed ha ancora a disposizione numerose risorse – Pnrr ma non solo – da investire. «Tanti i lavori avviati, faremo in modo di completarli in maniera celere».
E ancora, attenzione al sociale con una città che guarda alla donna attraverso il potenziamento degli aisli nido, il lavoro agile per i care giver, sostegno ai centro antiviolenza e antidiscriminazione, ma pure lotta alla povertà educativa e un patto per il divertimento dei più giovani in sinergia con i titolari dei locali e i residenti del centro.
Non saranno trascurati i «diversamente giovani – dice Forte – con i centri anziani che vanno migliorati e supportati».
Non meno importante il tema del lavoro e delle fasce più deboli: «Proporremo il salario minimo e i patti sociali, e saremo attenti alla cura delle ‘piccole cose’, anche quelle più semplici di cui i cittadini hanno bisogno».
E ancora trasporti e sanità, «con il Cardarelli che torni ad essere un polo di eccellenza, e con la creazione centro medico etico per le persone con difficoltà economiche o per sopperire alle liste d’attesa troppo lunghe».
Per Forte è necessaria anche una variante al piano regolatore (fermo agli anni ’70, ndr) «per far sì che Campobasso diventi una città sostenibile dal punto di vista della rigenerazione urbanistica». C’è poi il capitolo raccolta differenziata che «presto arriverà al 65% con la fase di completamento nel centro murattiano e già da quest’anno si avrà una lieve riduzione della Tari per i titolati delle attività commerciali». Infine il rilancio del centro storico prevedendo «un microcredito per i giovani che vogliono prendere in affitto le abitazioni, attraverso la realizzazione di una residenza per artisti e con l’istituzione dei sabati del borgo una volta al mese. Vogliamo inoltre far rivivere – ha concluso Marialuisa Forte l’arte secolare dell’acciaio traforato, una tradizione campobassana che si sta perdendo, prevedendo anche un museo. Del resto la cultura è turismo (parafrasando lo slogan dell’assessorato regionale) e non viceversa, è la cultura a rappresentare un investimento e un volano di sviluppo per la città».