Tra una settimana si arriverà al ‘verdetto’. Sabato e domenica urne aperte a Campobasso per scegliere sindaco e Consiglio che amministreranno la città per i prossimi cinque anni. Qualora nessuno dei tre competitor – Marialuisa Forte per il campo progressista, Aldo De Benedittis espressione del centrodestra e Pino Ruta leader del Cantiere civico – dovesse superare la soglia del 50% delle preferenze, si tornerà al voto due settimane dopo. Sono giorni frenetici per gli aspiranti sindaci, quelli decisivi per ‘convincere’ gli indecisi e quella parte di elettorato, sempre più consistente soprattutto a livello nazionale , che ha perso fiducia nella politica e diserta le urne. Per tirare la volata si rispettivi schieramenti sono già scesi in campo i leader nazionali, dalla segretaria del Pd Elly Shclein al ministro del governo Meloni Raffaele Fitto, passando per l’ex presidente della Camera dei 5 Stelle Roberto Fico, il vice segretario della Lega Andrea Crippa e il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama Maurizio Gasparri.
Ieri è stata la volta del vicepresidente della Camera dei deputati ed ex ministro dell’ambiente, Sergio Costa, che ha incontrato la cittadinanza in villa Musenga, insieme ai candidati della lista del Movimento 5 Stelle e alla candidata sindaca, Marialuisa Forte, per fare il punto sulle politiche green a livello europeo e sul programma ambientale dei progressisti.
«Il Molise è una terra con un indice di verde e di tutela ambientale molto alto – ha sottolineato Costa – quello che si fa in Europa ricade all’85% sui comuni. Perciò è molto importante avere un rapporto forte tra un candidato sindaco e i candidati europei al fine di creare un ponte.
Lo sviluppo del Green Deal significa pensare ad una politica forte sulla biodiversità, sui parchi, sulla qualità dell’aria. Ciò significa che quello che si deve fare per motivi ambientali e di salute diventa un’opportunità economica. Ci sono infatti risorse che potranno arrivare per muoversi in questa direzione. Ma le risorse vanno intercettate tra chi si trova a Bruxelles e chi si trova al Comune di Campobasso, altrimenti andranno altrove». Costa ha aperto anche alla possibilità dell’eolico offshore «a patto che non incida sulla qualità del paesaggio e sulla ventosità. Studi scientifici hanno stabilito che si può fare».
«L’idea di una città verde occupa grande spazio nel nostro programma – ha rimarcato Marialuisa Forte. – La presenza dell’ex ministro Costa rafforza questo nostro obiettivo. Siamo in un periodo di transizione energetica. La temperatura a Campobasso è aumentata di 0.5 gradi negli ultimi 15 anni, ecco perché dobbiamo aumentare le aree verdi per ridurre le bolle di calore».

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