È tornata dove la sua ‘avventura’ da candidata sindaca della coalizione progressista ha preso il via. Per l’ultimo miglio di questa avvincente campagna elettorale Marialuisa Forte ha scelto di nuovo Villa Munsenga. Accompagnata dai candidati delle sue liste – Pd, 5stelle e Verdi,sinistra e socialisti – e dai rappresentati del cantiere civico con cui ha stretto l’intesa programmatica per il «bene della città», ha incontrato la cittadinanza per ribadire «l’importanza di andare a votare domenica e lunedì.
Noi eravamo sicuri di arrivare al ballottaggio – ha detto -. Ora ‘forti’ anche dell’appoggio del Cantiere civico, chiediamo ai campobassani di avere un consenso importante che ci permetta di amministrare la città per cinque anni e farlo bene.
I nostri temi in gran parte coincidevano, abbiamo fatto delle limature, è chiaro che le idee e gli obiettivi camminano sulle gambe delle persone e quindi ci saranno gli assessori con precise competenze per amministrare la città».
Un passo comune, quello dell’intesa: «Non l’abbiamo né io né Pino Ruta, il passo lo hanno fatto i nostri elettori che ci hanno invitati ad incontrarci». La candidata sindaca lancia «l’appello a votare e rendersi artefici del destino di questa città e scegliere la coalizione progressista che ha una visione chiara di Campobasso, per far sì che questa città possa volare. Le anatre, oltre alle zampe – dice punzecchiando il centrodestra – hanno le ali per volare. E noi voleremo insieme a Campobasso».
Poi avvisa gli avversari consigliando meno sicurezza sulla ripartizione dei seggi: «Noi aspettiamo che si esprima la commissione elettorale, noi non ci lanciamo in ipotesi. Aspettiamo tranquilli e sereni. Il voto disgiunto non ha premiato il candidato di centrodestra che ha preso quattro punti in meno alle sue liste.
Se il centrodestra avesse davvero tutta questa sicurezza – la provocazione a De Benedittis – non ci sarebbe stato bisogno del patto di coalizione. Quel patto denuncia debolezza, io non ho bisogno di far firmare patti di fedeltà alle forze politiche che mi sostengono. Noi siamo uniti dal 22 febbraio».
Riassume i punti salienti del programma raccontando le storie di 10 donne che le hanno scritto per rappresentarle vari problemi: «Noi siamo pronti ad ascoltare tutti e non lasciare indietro nessuno. Loro (il centrodestra) parlano di filiera istituzionale che però è una filiera pericolosa che fa perdere centralità al nostro capoluogo . È la filiera dell’autonomia differenziata».
Poi ricorda le percentuali raccolte dalla sua coalizione (32) e dal cantiere civico (20), «ma noi facciamo una sommatoria, la politica non è matematica. Io ho chiesto una corresponsabilità per amministrare Campobasso e per farlo bene. Per sottrarla ad una destra dannosa. Io credo di aver dimostrato di aver sempre lavorato per il pubblico interesse, non mi appartengono le logiche delle poltrone. Dobbiamo farcela a tutti i costi – conclude – chiedo una mobilitazione totale per continuare a governare Campobasso».
mdu