A distanza di esattamente due settimane ha scelto la stessa location, Corso Vittorio Emanuele, per il suo comizio finale. Marialuisa Forte, candidata sindaca del campo progressista, è pronta a giocarsi la fascia tricolore nel ballottaggio.
Ad aprire l’incontro con gli elettori una carrellata di videomessaggi da parte dei vertici nazionali dei partiti a sostegno della candidata, Bonaccini, Ruotolo, Decaro, Fratoianni, Bonelli, Conte, Bersani e Schlein.
Dopo l’intervento dei principali vertici dei partiti locali della coalizione, ha preso la parola Pino Ruta, leader del Cantiere civico, ribadendo i motivi che lo hanno spinto ad appoggiare Forte: «Spogliamoci di dosso le vesti di un’appartenenza – ha sottolineato l’avvocato – c’è poco di politico in una città che deve dare servizi alla comunità sulle scuole, la sanità, il verde, le politiche sociali. C’è un tema che va oltre l’appartenenza al partito, che per altro è anche il nostro slogan: la scelta tra un gruppo che difende la città e uno che la svende. Questa è la filiera istituzionale – riferendosi agli avversari del centrodestra – che sta schiacciando le autonomie locali sui potentati nazionali. Non voglio che la mia città diventi la succursale di Venafro e Termoli, il mio è stato un atto di responsabilità, non mi importa della poltrona. Ora il voto è libero: nel segreto dell’urna riappropriamoci della libertà e della città, difendendola da chi vuole svenderla».
Al microfono Forte, visibilmente emozionata «ha ringraziato i tanti che, dal 2 marzo ad oggi, l’hanno sostenuta nel corso di questo importante percorso». Ha poi ribadito che l’alleanza con Ruta «non è un inciucio, come lo definisce il centrodestra, ma un atto di responsabilità: tutti noi abbiamo fatto un passo indietro per farne 10 avanti, per far sì che Campobasso non cada nelle mani di una destra che sta dimostrando di non saper governare, di svendere questa regione e di volere l’autonomia differenziata. Questo deve essere un voto libero, un voto per una Campobasso libera. Siamo arrivati al rush finale – ha ribadito Forte – . Io non faccio sport, sono pigra! Però mi hanno detto che quando si corrono i 100 metri gli ultimi 10 sono quelli fondamentali. Ora siamo arrivati agli ultimi dieci metri che dobbiamo percorrere tutti insieme. Perché dobbiamo vincere, non devo vincere io, dobbiamo farlo tutti insieme. Io sono sempre stata al servizio della comunità, se vino io vincete tutti voi».
In merito alla possibilità della ormai nota “anatra zoppa” ha aggiunto: «Oggi ho fatto una ricerca e ho saputo che le anatre volano anche fino a 80 chilometri orari e si alzano di 50-100 metri da terra. Volano sui laghetti. Ci sono anche quelle che migrano. Quindi ribadisco: dobbiamo volare tutti insieme, questa città volerà insieme».

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