Uno scontro testa a testa per gran parte dello scrutinio. Poi, intorno alle 16.30, il responso: Campobasso ha scelto Marialuisa Forte, la prima sindaca donna eletta nella storia della città. La dirigente provinciale dell’ufficio scolastico, espressione del campo progressista, ha avuto la meglio sul candidato del centrodestra, l’avvocato Aldo De Benedittis, superato di 399 voti.
Forte, sostenuta dalle liste del PD, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi, sinistra e socialisti, e, al secondo turno anche dal cantiere civico di Pino Ruta, ha ottenuto 10.510 preferenze, pari al 50,97%, mentre il suo avversario si è fermato al 49,03% (con 10.111 voti). Una vittoria ottenuta al fotofinish nonostante partisse con 16 punti di svantaggio e l’affluenza alle urne sia stata decisamente più bassa rispetto al primo turno. Ha votato, infatti, il 49,12%, rispetto al 65,49% di due settimane fa.
La festa è scoppiata prima in via Pietrunto, di fronte alla sede elettorale della neo sindaca, e poi lungo corso Vittorio Emanuele. Forte non è riuscita a trattenere lacrime ed emozione per un risultato ‘agguantato’ dopo una campagna elettorale lunghissima e nonostante le liste di centrodestra avessero già superato il 50% dei consensi al primo turno. Ma la storia recente ha insegnato che, almeno a Campobasso, quella del ballottaggio è tutta un’altra partita, dove nessuno parte favorito.
«Grazie a tutti i cittadine e le cittadini a tutti i candidati della coalizione e al cantiere civico. Oggi festeggeremo ma da domani lavoreremo per il bene di Campobasso e faremo in modo di amministrarla per cinque anni, amministrarla bene per cinque anni con l’aiuto di tutti. Con le forze politiche, con le associazioni, con i cittadini».
In maggioranza sarà anatra zoppa, con 17 seggi al centrodestra e 16 al campo largo : «Al di là delle facili battute da campagna elettorale sull’anatra zoppa – precisa – io credo che questa sia un’occasione importante per Campobasso e che non va sprecata. Ci metteremo al lavori subito per dare un’amministrazione solida a questa città. Con la condivisione e con il confronto si potrà amministrare».
Un risultato, che un po’ si aspettava «grazie all’incontro costante con i cittadini che mi ha sempre dato fiducia. È stata una campagna elettorale bellissima ed entusiasmante. Abbiamo parlato con le persone e i cittadini ci hanno premiato proprio per questa capacità di dialogo e di confronto, perché siamo stati in mezzo alla gente».Sarà la prima donna eletta a guidare Palazzo San Giorgio,«È bellissimo- dice entusiasta – noi don ne, noi donne abbiamo un occhio speciale, una sensibilità particolare e una cura particolare». Tra i primi provvedimenti ci saranno i patti sociali, «Perché la prima attenzione sarà rivolta ai più fragile, faremo tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale. I pilastri del nostro programma sono sempre stati il sociale e la cura dei diritti. Anche ieri sera una mia sostenitrice mi ha detto, ‘si è vero servono i marciapiedi e l’asfalto, ma c’è la gente che ha bisogno, bisogna pensare a prima di tutto a loro». Poi la stoccata al governatore Roberti dopo le frasi pronunciate durante il comizio di chiusura di De Benedittis che hanno scatenato la rabbia e l’indignazione della comunità Lgbt e dell’Arcigay Molise: «Ora Pride per tutti, ripartiamo dai diritti delle persone mettendo tutti sullo stesso piano, questo è importante». Lo spirito di collaborazione, assicura la neo sindaca, ci sarà anche con il suo avversario a cui tende la mano: «Possiamo lavorare insieme nei rispettivi ruoli anche lui ha detto di amare Campobasso e credo che in nome di questo si possa lavorare». Infine la voce si rompe per la commozione di fronte a chi le chiede a chi dedica la vittoria: «Ai miei genitori, in primis, perché molte persone mi hanno votato anche ricordando loro. E poi conclude – la dedico a tutti i cittadini».
mdu