È volato al cielo nel giorno della nascita di San Giovanni Battista, guarda caso, il Santo al quale è dedicato il luogo di culto, adiacente il cimitero di Campobasso, nel popoloso quartiere San Giovanni, anche esso riservato al precursore di Gesù, dove ha trascorso gli ultimi dieci anni del suo ministero sacerdotale al servizio del Signore. Padre Giammaria Apollonio, frate minore, viceparroco della chiesa di San Giovanni, dopo esserne stato il titolare prima dell’ultimo biennio, si è spento all’età di ottantasei anni, nella infermeria della provincia dei frati in Bitetto, in Puglia, luogo ove viene fortemente venerato il Beato Giacomo, prossimo alla Santità, al quale padre Giammaria riservava particolari attenzioni e venerazione, per essere stato in quel posto per alcuni anni del suo cammino, quale servo del Signore per il suo popolo. È tornato nella casa del Padre proprio nel momento in cui per le strade dell’agglomerato cittadino, nella parte sud di Campobasso, si doveva snodare la processione con la statua del Santo, presieduta dal neo vescovo del capoluogo regionale, Biagio Colaianni, che sanciva la fine dei festeggiamenti che annualmente si tengono in occasione della ricorrenza della festività di San Giovanni, unico santo che ha il privilegio di essere festeggiato sia alla nascita, appunto il 24 giugno, che alla morte, il 29 agosto. Nello stesso momento in cui, tra l’altro, si decidevano le sorti della città per quel che concerne l’amministrazione comunale, per la quale si sceglieva, al ballottaggio, la figura del nuovo sindaco, votazioni, sia in prima battuta che dopo, alle quali, pur desiderandolo, non ha potuto prendere parte. Già perché la sera del trenta aprile, alla immediata vigilia del mese dedicato alla Madonna, che avrebbe dovuto presiedere ogni mattina nella parrocchia di competenza, un terribile male, che, evidentemente, già covava da parecchio, lo ha messo fuori gioco fisicamente, inducendo il governo provinciale a farlo ricoverare nell’apposita struttura di Bitetto, per ricevere le cure del caso. Cure che certamente non hanno dato l’esito sperato visto e considerato che il nostro amato padre Giammaria è durato ancora poco meno di due mesi. A dare la notizia dell’aggravamento delle sue condizioni di salute è stato l’attuale parroco della chiesa San Giovanni, padre Antonio Narici, che al termine della celebrazione di domenica scorsa, alle ore otto, ha informato i fedeli presenti. Ancora ventiquattro ore e il viceparroco ha lasciato questo mondo per rendere l’anima a Dio. A Campobasso era molto conosciuto per aver trascorso molti anni del suo ministero sacerdotale sia alla Chiesa di Sant’Antonio di Padova che a San Giovanni Battista. Un frate con la effe maiuscola, per la sua riservatezza, per la sua bontà d’animo, per la sua generosità, per il suo altruismo, per il suo aiuto al prossimo, per il suo mettere in pratica i dettati evangelici, ai quali era fortemente legato e nei quali ciecamente credeva. Lascia tracce indelebili del suo passaggio terreno, fatto di dedizione al Creatore e di disponibilità ai fratelli tutti, laici e religiosi. Padre Giammaria Apollonio, non era solo un religioso, ma un amico, un fratello, al quale guardare come esempio di vita, modello di comportamenti autenticamente cristallini. Non sarà facile farlo passare nel dimenticatoio delle persone che non ci sono più, che abbandonano la scena terrena: il suo ricordo sarà sempre presente in quanti, e sono tantissimi, hanno avuto il singolare privilegio di averlo conosciuto nei suoi lunghissimi anni nelle ampie corsie della vita sacerdotale, sviluppatesi in tutte le comunità francescane ove ha operato. La testimonianza più eloquente è arrivata dalla concelebrazione delle sue esequie, ieri pomeriggio nel santuario del Beato Giacomo di Bitetto (nella foto qui sopra), alle quali ha preso parte moltissima gente e moltissimi confratelli dei frati minori e non, capeggiati dal ministro provinciale padre Alessandro Mastromatteo, oltre a tantissimi religiose, religiosi e laici. Nutritissima la rappresentanza di cittadini di Campobasso che hanno voluto far sentire la propria partecipazione e la propria vicinanza, in segno di affetto e rispetto, verso una nobile figura, quale quella di padre Giammaria. Le sue spoglie riposeranno in San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, suo paese natìo. Il Signore lo ricompensi per tutto il bene che ha dispensato lungo il viatico della sua vita religiosa con il saio francescano. A Campobasso, presso il convento San Giovanni, tra le altre realizzazioni, ci piace ricordare l’allestimento del museo delle statue di Paolo Saverio di Zinno, l’ideatore dei Misteri, di cui credo, non molti campobassani ne siano a conoscenza. Uno spazio bellissimo che il frate ha voluto riservare alle cinque statue, opportunamente restaurate, realizzate dall’artista del capoluogo regionale. Spero e suggerisco che il museo gli venga opportunamente intestato.
Michele D’Alessandro

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