Sarà presentato oggi pomeriggio, alle ore 18, presso la libreria “La Scolastica-Mondadori bookstore” in via Pietrunto, il romanzo a firma dell’autrice Giorgia Terzano dal titolo “Viaggio a Raldineiah”, opera prima della scrittrice campobassana edito da Book Sprint. Un romanzo avvincente, frutto di un lungo lavoro (durato circa 14 anni), che ha già tutte le carte in regola per ottenere un successo planetario nel competitivo mondo della letteratura fantasy.
Giorgia Terzano, 32 anni, lavora in uno studio commercialistico del capoluogo. Laureata in Economia aziendale, coltiva la passione per il mondo fantasy fin dall’età di 10 anni. Una notte, dopo un singolare sogno, decide di mettere tutto nero su bianco dando così forma al suo primo romanzo, “Viaggio a Raldineiah”.
Giorgia, cosa ti ha ispirato a scrivere un libro fantasy?
«Sicuramente molti dei miei autori preferiti, soprattutto quelli che hanno caratterizzato la mia infanzia. Questo mondo e le sue storie mi hanno sempre affascinato. Tra i libri che più amo ci sono sicuramente la saga del Signore degli anelli ed Harry Potter».
Elfi, nani, folletti ma anche libri magici e antiche profezie. Gli ingredienti ci sono tutti. Raccontaci un po’ del tuo romanzo.
«Le protagoniste del libro sono due ragazze di Roma che, durante una ricerca scolastica, si ritrovano tra le mani un volume magico che le trasporta in questo mondo fantastico, Raldineiah. Una volta lì vengono coinvolte, nell’accezione positiva del termine, dalle vicende di questa terra e dai personaggi che incontrano. Si ritrovano dunque a viaggiare in lungo e in largo per questa terra radunando i popoli che la abitano contro un nemico comune».
C’è qualche rito o abitudine in particolare che ti ha accompagnato nel corso del processo creativo?
«Sicuramente appuntare al momento tutto ciò che mi passava per la mente mi ha aiutato molto. Portavo sempre con me un quaderno. Ho riempito le prime 15-20 pagine solo per appuntarmi i nomi dei personaggi, perfezionare la mappa di Raldineiah, disegnata da mia sorella e illustrata alla fine del libro per aiutare il lettore ad orientarsi in questo mondo fantastico, ma anche per aiutare me stessa a costruire gli spostamenti dei personaggi. Insomma, un po’ come accade a tutti quelli che scrivono un libro per la prima volta, ho cercato di essere abbastanza scrupolosa nei dettagli. D’altronde parliamo della vita di personaggi di fantasia in una terra inventata dal nulla!».
Cosa hai provato quando, per la prima volta, hai stretto tra le mani la prima copia del tuo libro?
«È stato l’apice di un sogno, nel vero senso della parola! L’idea infatti è nata proprio da un sogno che ho fatto una notte di tanti anni fa. Quindi vederlo diventare realtà ha permesso a quel sogno di concretizzarsi e di chiudere un cerchio».
Stai già lavorando al prossimo progetto?
«Non ancora. Ho altri sogni bizzarri e idee che mi sono appuntata. Crearci sopra una storia sarà sicuramente una nuova e meravigliosa sfida».
“Viaggio a Raldineiah”, come hai scelto il titolo del libro?
«In realtà ho cambiato il nome di questo “mondo incantato” almeno tre o quattro volte! Ogni volta lo rileggevo, poi puntualmente cancellavo e ne inserivo uno nuovo.
Alla fine mi sono ritrovata questo nome tra le mani e mi è piaciuto. Mi sembrava molto adatto perché racchiude la descrizione totale del libro, ovvero l’avventura che le protagoniste intraprendono in questa terra fantastica».
Hai un personaggio preferito oppure ti rispecchi in uno di essi?
«Credo che il mio preferito sia Daran, l’elfo che le ragazze incontrano non appena giungono in questa terra. L’elfo diventa inevitabilmente la guida di queste due ‘straniere’, un po’ come lo scrittore fa da guida ai suoi personaggi durante la loro avventura. Poi tanti dei personaggi presenti nel libro sono ispirati a persone che fanno parte della mia vita. Ad esempio Viruck, il folletto, ricorda molto uno dei miei più cari amici che, tra l’altro, mi ha aiutato molto in questo percorso».
Cosa consigli a chi, come te, pensa di pubblicare un libro per la prima volta?
«Dico che è un’esperienza di vita che va fatta. È una grande soddisfazione condividere con altri idee che nascono dalla propria fantasia. E poi è bellissimo stringere la prima copia del proprio lavoro tra le mani. Lo consiglio!».
Perché leggere “Viaggio a Raldineiah”?
«Perché è un libro adatto a tutti, grandi, piccini, appassionati di fantasy o semplicemente chiunque abbia voglia di vivere un’avventura. Nel libro, inoltre, ho incluso anche un po’ di Realismo italiano utilizzando citazioni di diversi autori. C’è anche una storia d’amore e un piccolo giallo, il ché non guasta mai!».
sl

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