La resa dei conti nel centrodestra è ufficialmente cominciata. Ad accendere la miccia il passaggio in maggioranza dei due consiglieri Antonio Madonna e Giovanni Varra, quest’ultimo eletto presidente del Consiglio con i voti di civici e progressisti. Ma il cambio di casacca degli ex del centrodestra pare aver scoperchiato un vaso di Pandora in cui si celavano malumori e screzi partiti ben prima della seduta dell’Assise. Dopo le ‘condanne’ da parte dei segretari di Fdi e Popolari per l’Italia, Foloeto Di Sandro e Vincenzo Niro, arriva anche il commento dei primi non eletti Giuseppe Salotto, Andrea Montella e Mariolina Ciolfi (FdI), Giuseppe Notartomaso (Lega), Giuseppe Gianfagna e Giuseppe Cimino (FI), Michele D’Alessandro (Noi Moderati) e Michele Colitti (Udc). Nel documento non figurano però candidato dei Popolari per l’Italia. I candidati del centrodestra al Comune di Campobasso puntano il dito prima di tutto contro la sindaca Marialuisa Forte: «Alla luce degli eventi ultimi, che hanno stravolto il rapporto di forze emerso dalle urne, con la maggioranza di centrodestra diventata con un colpo di bacchetta magica minoranza dell’Assise civica, grazie ad una autentica e repentina azione dell’ultima ora di campagna acquisti di consiglieri (a quanto si vocifera, ancora in corso), da parte della sindaca, esponente del mondo della scuola, Marialuisa Forte, di cui non si sa più bene a questo punto di quale formazione politica sia espressione, dopo l’accordo sottoscritto precedentemente al ballottaggio anche con il cantiere civico di Pino Ruta, intendiamo far sentire il nostro disappunto sulla vicenda, politicamente squallida e democraticamente priva di ogni più lineare atteggiamento di rispetto verso l’elettorato, proprio e della coalizione di centrodestra.
Da una educatrice – proseguono – si aspettavano ben altri comportamenti e insegnamenti nei confronti della cittadinanza del capoluogo regionale che, in prima battuta, le ha riservato non molte simpatie destinandole solo il suffragio di meno di un campobassano su tre. Sappiamo che la politica rappresenta anche l’arte dell’arrangiarsi, ma non pensavamo che si potesse arrivare a tanto, per di più da parte di una neofita, per occupare il potere e poltrone, calpestando cioè ogni più semplice e elementare regola di buona condotta».
L’analisi però si allarga anche ai vertici della coalizione di centrodestra: «AL di là degli errori commessi dalla compagine di centrodestra, che per la verità – sottolineano senza mezzi termini – , sono stati tantissimi, a vari livelli istituzionali e per i quali si rinvia a successive più approfondite analisi, si vuole in questa sede stigmatizzare il modo in cui si è comportato il centrosinistra molisano, opportunista e abile nella spartizione della torta, pur di arrivare al governo della città, così come già sottolineato dai consiglieri eletti nel centrodestra rimasti al loro pasto, ai quali va il plauso più profondo dei sottoscritti e dell’elettorato, e gli auguri di buon Lavoro, unitamente ai sensi di condanna per coloro che hanno, per motivi ben intuibili a tutti, deciso di farsi attrarre dalle facili promesse, tanto per tenerci nel pulito».
Poi il pesante affondo allo stato maggiore del centrodestra: «I candidati primi non eletti delle liste di centrodestra, che pure si sono impegnati con tutte le loro energie per il conseguimento di un traguardo positivo, insieme a tutti coloro che hanno concorso con risultati diversi nei vari gruppi, stigmatizzano, altresì, il profondo silenzio nel quale si sono rinchiusi tutti coloro, coordinatori, amministratori e figure varie, che a diverso titolo hanno contribuito al fallimento della squadra capeggiata da Aldo De Benedittis per la conquista di Palazzo San Giorgio. A tutt’oggi, fatta qualche sporadica e lodevole eccezione, non c’e stata alcuna presa di posizione collegiale, posizione alla quale i sottoscrittori guardano, aspettando significativi segnali anche attraverso un forte gesto di protesta che coinvolga i vari rappresentanti istituzionali a tutti i livelli».