Aveva già seminato il panico a Campobasso lo scorso anno per gli episodi di violenza della ‘famosa’ baby gang di cui faceva parte. Denunciato al tribunale minorile fu invitato a seguire un percorso di recupero che, evidentemente, non ha dato gli esiti sperati. Nelle scorse ore, infatti, sono scattate le manette per il 17enne che ha continuato a ‘macchiarsi’ di vari reati. La misura cautelare presso un istituto penale per i minori a Roma, emessa dal Tribunale per i minorenni di Campobasso, è stata eseguita dagli agenti della squadra Mobile. Sono stati proprio gli uomini guidati dal dirigente Marco Graziano, nel corso delle ultime settimane, a raccogliere le prove di quanto commesso dal giovane: numerose rapine, estorsioni e lesioni personali, consumate quasi tutte nel centro di Campobasso – tra Corso Bucci e la Città nella Città – ai danni di ragazzi tra i 14 ed i 16 anni. Episodi denunciati anche dalle famiglie di alcune vittime, preoccupate per l’incolumità dei propri figli.
«Il soggetto, nel recente passato – ricordano gli investigatori – è stato più volte deferito all’autorità giudiziaria competente poiché autore di delitti contro la persona e di tipo predatorio commessi con violenza, sempre in danno di minori, con atteggiamenti da “bullo”, avvalendosi della propria prestanza fisica; per tali motivi, lo stesso è stato più volte collocato presso alcune comunità educative, allontanandosi volontariamente da ognuna di esse».
I gravi indizi di colpevolezza accertati dagli investigatori hanno consentito al sostituto procuratore Maria Carmela Andricciola, titolare delle indagini, di richiedere al giudice per le indagini preliminari, Maria Paola Vezzi, l’adozione della custodia cautelare presso un istituto penale minorile, resasi necessaria in ragione dell’inefficacia delle misure meno afflittive precedentemente adottate nei confronti del minore.
Di fondamentale importanza nelle delicate indagini di Polizia giudiziaria sono state le coraggiose denunce sporte delle persone offese e le preziose dichiarazioni rese dai testimoni. «La Polizia di Stato – rimarcano dalla Questura – è sempre pronta a ricevere denunce e segnalazioni di episodi analoghi, sia tramite la linea telefonica di emergenza 113, sia tramite l’applicazione per dispositivi mobili YouPol».
Il giovane è assistito dall’avvocato Stefano Lombardi che, nelle prossime ore, valuterà se avanzare o meno istanza di scarcerazione.