Lo scorso 26 maggio è stato un giorno di grande gioia per i cittadini di Campobasso. Dopo anni di chiusura dovuti a importanti lavori di ristrutturazione, la Cattedrale della città, un luogo simbolo e punto di riferimento per i fedeli, ha finalmente riaperto le sue porte. I lavori, resi necessari dal cedimento di parte del solaio, erano stati attesi a lungo dalla comunità, che ha accolto con entusiasmo la riapertura del luogo di culto.
Tuttavia, la serenità di questa nuova fase è stata bruscamente interrotta dall’ennesimo gesto di inciviltà che ha lasciato amareggiati i cittadini e il co-parroco della Cattedrale, don Marco Filadelfi. Ieri mattina, sui social media, il parroco ha condiviso un post che ha suscitato un acceso dibattito nella comunità. Nel suo messaggio, don Marco ha denunciato l’ennesimo scempio ai danni della struttura, mostrando le condizioni in cui si trovava l’ingresso della Cattedrale.
«Quello che vedete è lo stato dell’ingresso della cattedrale stamattina alle 8:00», ha scritto il parroco. «Ora vorrei tanto sentire cosa pensano i campobassani che per anni hanno pontificato sulla chiusura della cattedrale per i lavori o sugli orari di apertura attuali. Dopo questo bel servizio, pensando ai soldi spesi per i portoni restaurati, a che pro? Forse meritava rimanere chiusa e servire come latrina».
Le parole del parroco, cariche di delusione e sdegno, riflettono il sentimento di frustrazione di fronte a un atto che non solo danneggia un patrimonio artistico e religioso, ma offende l’intera comunità. La Cattedrale di Campobasso non è solo un edificio, ma un simbolo della storia e dell’identità della città. Vederla nuovamente deturpata, dopo il lungo periodo di chiusura e i costosi lavori di restauro, è un duro colpo per chi ha a cuore il patrimonio culturale e spirituale del luogo.
L’episodio ha suscitato una profonda riflessione tra i cittadini, molti dei quali hanno espresso solidarietà al parroco e condanna per l’atto vandalico. Questo triste evento mette in luce la necessità di un maggiore rispetto per i luoghi sacri e per i beni comuni, oltre a sollevare domande sulla sicurezza e sulla vigilanza degli edifici storici della città.
Mentre la comunità si interroga su come prevenire ulteriori atti di vandalismo e su come proteggere un patrimonio così prezioso, rimane la speranza che episodi come questo possano servire a sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica e a promuovere un rinnovato senso di responsabilità collettiva.

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