Un giorno di ordinaria follia. Quello che è accaduto ieri a Campobasso, senza tema di smentita, può considerarsi uno scandalo. Una gestione approssimativa e superficiale di un bene primario – l’acqua – accompagnato dal solito e odioso scaricabarile. Ma andiamo con ordine.
Da alcune settimane la Grim, società che si occupa della gestione delle risorse idriche del Molise e guidata da circa due anni dal direttore generale Massimo Saluppo, sta operando delle chiusure programmate sui serbatoi di Campobasso, per lo più Cese Alto e Cese Basso, a causa (come ribadito in ogni comunicato stampa) «della riduzione dell’apporto idrico fornitoci da Molise Acque e in considerazione dei livelli critici rilevati in questi giorni». Insomma, rubinetti a secco durante la notte – dall’una sino alle sei – per consentire ai serbatoi di riempirsi ed evitare che la città rimanesse senz’acqua durante il giorno. Una decisione, questa, certamente condivisibile e ragionevole alla luce della carenza idrica con cui il Molise sta facendo i conti da quasi un anno.
Peccato che le chiusure non abbiano rispettato gli orari indicati dalla Grim: nella serata di giovedì molti cittadini hanno segnalato carenza idrica già dalle 21.30, ben tre ore prima rispetto a quanto programmato. Numerosi i disagi denunciati, specialmente per le persone anziane e le strutture che ospitano disabili. Neppure il Comune di Campobasso è stato avvisato dell’anticipo, come ha messo nero su bianco la sindaca Marialuisa Forte in una nota: «Si precisa che solo alle 21.50 la sindaca, Marialuisa Forte, è stata informalmente messa a conoscenza dalla Grim che, a causa dell’ulteriore riduzione del flusso idrico che Molise Acque sta operando soprattutto a Campobasso, e del conseguente svuotamento dei serbatoi di Cese Alto e Cese Basso, si sarebbe dovuta anticipare la chiusura dei flussi alle ore 22.00 circa anziché alle 01.00 come preventivamente annunciato.
L’amministrazione Comunale non è stata quindi messa in condizione di fare alcuna comunicazione alla cittadinanza.
Ancora una volta i cittadini del capoluogo – ha rimarcato la sindaca – subiscono disagi e disservizi derivanti da scelte gestionali quantomeno discutibili operate da Molise Acque; non si mette in discussione la scelta tecnica della riduzione dei flussi, ma l’omissione delle corrette ed opportune comunicazioni mirate a prevenire criticità certamente evitabili con un doveroso preavviso».
Immediata la replica di Molise Acque che, attraverso il Cda, ha tenuto innanzitutto opportuno precisare di non essere responsabile del ‘cortocircuito’ sulla comunicazione né di gestire la chiusura dei serbatoi: «Ci sorprende come il sindaco di Campobasso, Marialuisa Forte, possa fare confusione sul funzionamento del sistema idrico sul territorio cittadino.
L’Azienda Speciale Molise Acque – si legge nella nota inviata ieri mattina del presidente Sabatini – infatti, distribuisce l’acqua dalle sorgenti ai serbatoi.
Da questo momento, subentra la Grim che gestisce i serbatoi. Il compito di Molise Acque, dunque, è quello di avvertire la Grim, che per competenza e normativa gestisce i serbatoi, sui flussi di acqua erogati, la cui diminuzione, tra l’altro, dipende dalle sorgenti prosciugate, a causa della forte siccità che si protrae dall’estate.
Molise Acque, così, comunica alla Grim la diminuzione del flusso, dopodiché è quest’ultima a decidere sugli orari di chiusura e riapertura del flusso idrico e, dunque, chiamata a comunicare al Comune e ai cittadini i detti orari. Si precisa, infine, che, rispetto alla comunicazione del 16 settembre, da parte di Molise Acque, sulla riduzione del flusso idrico nella città di Campobasso, non sono seguiti cambiamenti di programma».
Dunque, una mancata comunicazione da parte della Grim e nulla più, problema risolto. E invece no. Ieri mattina il tragicomico ‘colpo di scena’. Alle 13.03 il Comune di Campobasso informa che la Grim ha comunicato che «a causa della riduzione dell’apporto idrico fornito da ASR Molise Acque, dalle ore 15:00 del 20/09/2024 fino alle 6:00 del 21/09/2024, saranno adoperate chiusure presso i serbatoi di: Cese Alto, Cese Basso, Calvario, Monforte. Si rimette il link con la mappa dove visionare le zone interessate». Praticamente quasi tutta la città senza acqua per 15 ore di fila con un preavviso di appena due ore. Quali le zone interessate dalle chiusure? Per gli illuminati vertici della Grim i cittadini campobassani – tutti esperti di toponomastica – possono ‘consultare’ la mappa sul sito della società, che però resta bloccato per ore. Come se chiunque avesse accesso ad un pc o a uno smartphone. Troppo complicato, evidentemente, comunicare l’elenco delle strade interessate dalle chiusure.
In città è scoppiato il caos. Molti hanno ‘scoperto’ della chiusura quando i rubinetti erano già a secco e chi ha provato a fare ‘scorta’ ha avuto l’ennesima amara sorpresa: acqua sporca e evidentemente non potabile già intorno alle 14. Senza contare i danni per tutti i bar e le attività di ristorazione della città che hanno dovuto disdire le prenotazioni per la serata e chiudere le saracinesche.
Una situazione ingestibile – oltre che incandescente vista la sommossa popolare che si è scatenata via social – che ha costretto il governatore Francesco Roberti a convocare una riunione d’urgenza nelle sede dell’assessorato ai Lavori pubblici di via Elena, chiamando a raccolta il presidente dell’Egam, Ruscetta, il presidente del CdA di Molise Acque, Stefano Sabatini, il presidente della Grim, Massimo Saluppo, il sindaco di Campobasso, Marialuisa Forte, e alcuni tecnici.
Al termine del vertice la nota congiunta ha evidenziato una situazione già nota a tutti: «Dalla riunione è emersa la situazione di grave criticità e siccità, che si sta attraversando, poiché le sorgenti del Matese, che servono diverse adduzioni, se in periodi normali erogano circa 2800 litri al secondo, in questi giorni riescono a erogare 1800 litri di acqua al secondo.
A causa di ciò, si è resa indispensabile ed inevitabile, per cause prettamente naturali, una riduzione del flusso idrico.
È stato necessario, di conseguenza, un razionamento della distribuzione dell’acqua anche a Campobasso, così come è avvenuto durante la scorsa estate in alcuni paesi molisani». Inoltre «nel corso dell’incontro è emersa la necessità di collaborare tutti insieme e, al contempo, indispensabile contattare la Regione Campania, al fine di informare quest’ultima della riduzione del flusso idrico nei loro confronti, al fine di poter consentire un maggior afflusso di acqua in Molise.
L’azione, d’ora in avanti, sarà coordinata tra tutte le parti in causa e il tavolo avviato oggi sarà permanente, così come tutte le comunicazioni avverranno di concerto tra le parti in causa».
Eppure secondo alcune indiscrezioni la Grim, a fronte della riduzione del 30% del flusso idrico da parte di Molise Acque (ampiamente comunicata) in tutti i comuni da mercoledì scorso, non avrebbe calibrato in maniera adeguata il livello dei serbatoi campobassani, che di fatto ieri sono rimasti completamente vuoti.
Una gestione del tutto inadeguata e prova di programmazione, come rimarcato anche dalla sindaca Marialuisa Forte a margine dell’incontro: «La riduzione o l’interruzione del flusso idrico, necessario alla luce della emergenza idrica in atto in regione, non doveva e non poteva avvenire con queste modalità. Questo non deve mai più accadere!», ha tuonato. «I tempi di comunicazione sono stati assolutamente non consoni per l’interruzione di un servizio pubblico essenziale. Torniamo a chiedere, come già fatto nella riunione, una riapertura immediata del flusso idrico.
Riteniamo che si possano e si debbano programmare eventuali chiusure con tempi giusti e avvisando tempestivamente e dettagliatamente l’Amministrazione comunale, cosi che a sua volta possa avvisare famiglie, imprese e cittadini tutti.
La “maggiore organizzazione e collaborazione” invocata da Molise Acque nel proprio comunicato stampa e fino ad oggi mancata, dovrà essere regola inderogabile».
In serata, infine, la Grim ha inviato un’ulteriore nota a mezzo pec non solo al Comune di Campobasso, ma pure alle amministrazioni di Isernia, Agnone, Montaquila, Baranello, Mirabello Sannitico, Casacalenda, Portocannone, Ripalimosani, Campomarino, Vinchiaturo, Bojano e Portocannone imponendo l’immediata chiusura dei serbati comunali nelle ore notturne. Anche in questo caso, con il solito ‘tempismo’ e largo preavviso.
md