Il servizio di trasporto pubblico cittadino rischia la paralisi. È l’allarme lanciato da tutti i consiglieri di centrodestra che ieri mattina hanno incontrato la stampa in villetta Flora, punto nevralgico per il trasporto campobassano, annunciando la richiesta di una seduta monotematica sull’argomento. La sentenza del Tar ha infatti ‘ribaltato’ l’aggiudicazione dell’appalto da 21 milioni di euro che Palazzo San Giorgio aveva affidato alla Sati. Per i giudici l’azienda che da metà luglio gestisce il trasporto cittadino non aveva i requisiti per partecipare al bando (pubblicato dalla precedente amministrazione Gravina e formalizzato dall’attuale giunta Forte, ndr), dunque ora si dovrà procedere con la stipula di un nuovo contratto con la seconda ditta classificata, la Trotta.
Eppure pare che l’azienda che ha vinto il ricorso sia già stata esclusa da altri bandi sulla gestione del trasporto, in varie città d’Italia, per mancanza di requisiti. «Ora come ha intenzione di muoversi l’amministrazione?», la domanda provocatoria che hanno posto gli esponenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia, Udc, Noi Moderati, Lega e Amo Campobasso, auspicando quantomeno il ricorso al Consiglio di Stato. Ma l’opposizione punta il dito soprattutto contro lo studio legale che ha rappresentato il Comune al tribunale amministrativo e che, per altro, ha curato anche l’aggiudicazione del bando appena annullata.
«Avevo già avanzato delle perplessità in Consiglio, attraverso una interpellanza – ha ricordato il capogruppo di Forza Italia Domenico Esposito – sull’incarico affidato a professionisti di fuori regione per la difesa del Comune contro il ricorso della ditta Trotta. Ricorso che Palazzo San Giorgio ha perso. Inoltre scopriamo che gli stessi professionisti sono stati anche consulenti tecnico-amministrativi per l’affidamento alla stessa Sati. Affidamento poi annullato dai giudici amministrativi». Esposito rincara la dose riportando la risposta ricevuta dalla sindaca e dal dirigente sui motivi di questa decisione: «La scelta (dei due legali) è avvenuta fondamentalmente “intuitu personae” sulla base dell’alta specializzazione professionale rilevata, peraltro, sulla scorta di precedente collaborazione in materia».
Un’alta specializzazione che, per il centrodestra, non ha evidentemente portato i frutti sperati.
L’opposizione stigmatizza anche la mancanza di comunicazione da parte dell’attuale assessore ai Trasporti Mimmo Maio, «che si è limitato a dire che il servizio verrà comunque garantito, senza entrare nel merito della vicenda e soprattutto senza illustrare le intenzioni del Comune».
Di qui la richiesta di una seduta ad hoc in cui «dovranno dare risposte sia l’attuale assessore sia Simone Cretella – l’accusa – che ai tempi della pubblicazione del bando era titolare dei Trasporti». Poi l’attacco frontale al Movimento 5 Stelle: «A marzo Gravina esultava per la prima gara bandita sul trasporto – le parole di Esposito – che di fatto si è rilevata un flop, creando ancora più confusione nel sistema dei trasporti. Hanno speso inoltre milioni di euro del Pnrr per acquistare i famosi sei bus elettrici che pare non riescano neppure a garantire il servizio per l’intera giornata, per problemi di ricarica, e che non soiano catenabili».
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Pilone rimarca che «l’utenza campobassana è preoccupata per questa situazione. Inoltre abbiamo segnalato numerose criticità sulle corse, alcune strapiene, altre completamente vuote. C’è bisogno di una seria razionalizzazione del servizio, anche tenendo conto del Piano della mobilità urbana e della imminente attivazione della Ztl. Risposte che chiederemo nel prossimo Consiglio».
Per il consigliere Aldo De Benedittis, la vicenda trasporti «è l’ennesima dimostrazione dell’inefficienza di questa amministrazione, che in questi mesi ha pensato solo ad organizzare sagre e feste, mentre sui temi fondamentali, come i trasporti, non è stata in grado di programmare in maniera seria».
Restando alla sentenza dei giudici amministrativi, De Benedittis spera «si faccia appello al Consiglio di Stato perché la città è nel caos perché la Sati non potrà continuare il servizio e la seconda classificata che, pare, non abbia i requisiti come accaduto in altre città d’Italia. Se non si muovono – ha concluso l’ex candidato a sindaco – le cose andranno sempre peggio perché qui non c’è programmazione su nulla». Dunque la richiesta di un Consiglio comunale monotematico sul sistema complessivo dei trasporti in città, depositata nella giornata di ieri e che dovrebbe tenersi entro la fine di ottobre.