Un altro tassello per la realizzazione del centro commerciale naturale. È quello inserito ieri dalla giunta di Palazzo San Giorgio che ha firmato il protocollo d’intesa per la realizzazione di un laboratorio integrato di analisi e di studio interdisciplinare per la rigenerazione del centro storico di Campobasso.
«Al momento cinque sono le firme – ha dichiarato la sindaca Marialuisa Forte – che hanno suggellato un altro dei fondamentali “mattoni” delle linee di mandato che l’Amministrazione di Campobasso sta ponendo in opera già in questi primi mesi. Il protocollo – continua – è sorto con l’obiettivo di promuovere una sperimentazione istituzionale che, coniugando le competenze e le conoscenze dei vari soggetti sottoscrittori con le skill tecniche ed amministrative del Comune di Campobasso, al fine di configurare uno strumento qualificato di lettura delle esigenze delle città e in particolare quelle del Centro Storico in materia di rigenerazione urbana, transizione ecologica, transizione digitale ed inclusione sociale.
Il Protocollo – frutto di una dialogata e analitica concertazione – è stato sottoscritto dal Comune di Campobasso, l’Associazione 86 C’entro, la Scuola Edile del Molise, la Lega delle Cooperative e Mutue del Molise, la SEA Servizi e Ambiente spa e la società Dante Alighieri.
«Sino ad ora molti hanno puntato l’attenzione solo sulla sicurezza – ha spiegato l’assessore al Centro storico e alla Cultura Adele Fraracci – questo protocollo va oltre il tema della sicurezza e punta sulla inclusione attraverso il lavoro, la formazione. Ci saranno corsi di lingua italiana per gli stranieri grazie alla società Dante Alighieri».
Oggetto del protocollo, di durata quinquennale con possibilità di proroga, «è una collaborazione tra le parti che abbraccia numerosi settori: dalla rigenerazione urbana, riqualificazione, efficientamento e ricollocazione del patrimonio immobiliare pubblico e provato, mobilità sostenibile, innovazione e digitalizzazione con particolare riguardo all’implementazione delle infrastrutture tecnologiche abilitanti, progetti di smart city, progetti di inclusione sociale, sviluppo locale e partecipazione democratica, anche attraverso la formazione, la riqualificazione e l’inserimento al lavoro, laboratori sperimentali di riqualificazione urbana nell’uso dei materiali, prodotti e impianti, economia circolare, ulteriori ambiti che le parti potranno concordare sui temi della sicurezza, della salvaguardia del patrimonio culturale delle infrastrutture, dell’inclusione e della coesione sociale».