È stata inaugurata ieri mattina, nell’atrio dell’istituto Jovine di Campobasso, la rampa realizzata con i Lego dai piccoli alunni della scuola supportati dall’associazione Talents lab guidata dal campione paralimpico Damiano Marini. La rampa è il frutto di una intensa tre giorni vissuta dagli alunni e dagli insegnanti insieme al team dei Talents che hanno tenuto, per l’occasione, anche una serie di incontri con studenti, associazioni ed enti del territorio.
Un progetto nato dalla volontà della maestra Marialaura Corbo per abbattere le barriere architettoniche e trasmettere ai bambini il valore della disabilità e dell’inclusione.
Il campione paralimpico ha ringraziato la scuola per l’accoglienza, sottolineando nel suo discorso che «la vera inclusione non è fatta dalle rampe, ma dalle persone». Ha inoltre spiegato che la rampa rappresenta simbolicamente l’impegno di ogni bambino nel costruire un futuro più accessibile e inclusivo.
Nel corso degli incontri, aperti ai giovani e alle associazioni, i Talents hanno raccontato la loro esperienza senza concentrarsi sulle difficoltà, ma valorizzando i propri talenti. «Abbiamo detto ai ragazzi di credere nei loro sogni e di imparare a fare amicizia. Dimostrarsi per quello che sono e di non avere il desiderio di apparire come gli altri ci chiedono perché troppo spesso, quando ci sono difficoltà, chi ci conosce davvero ci sta vicino mentre gli altri ci abbandonano. Se invece impariamo ad apprezzare i nostri difetti così come i nostri pregi allora riusciremo ad essere uniti, a volerci bene e ad aiutarci l’un l’altro. La condivisione è il segreto per uscire dalle difficoltà, continuare a vivere felici insieme e a realizzare i nostri progetti».
Ad occuparsi della parte audio-video uno dei talents, Nicola, affettuosamente ribattezzato “caos e gioia”: «Gioco a calcio a 5 e sono anche uno scout – ha detto raccontandosi a Primo Piano Molise -. In questi giorni ho illustrato ai bambini i video dei talents e ciò che abbiamo realizzato. È stato bello stare con i ragazzi, è un’esperienza che mi emoziona e mi fa sentire vivo».
Ad aprire la cerimonia il dirigente scolastico Michelangelo Guarnieri, che ha posto l’accento sull’importanza di condividere e vivere in prima persona iniziative come queste in ambito didattico: «Con questo progetto abbiamo aggiunto un tassello importante nel percorso di crescita dei nostri alunni», ha commentato il preside.
A seguire il discorso della maestra Corbo che, con grande commozione, ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito fattivamente alla realizzazione del progetto: «La parola chiave, faro di questo percorso, è “sogno”. Con questa esperienza abbiamo imparato che sogno non è una parola astratta ma è la più concreta. È fatta di incontri, conversazioni, stimoli, ricerca, confronto, condivisione. E sono questi gli strumenti che ci hanno permesso di costruire con i talents le basi di una solida realtà: l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche. In questi giorni, mattoncino dopo mattoncino, abbiamo imparato che “senza le basi non esistono le altezze”.
Enrico Balestra ci ha fatto capire il valore del progettare e il senso di responsabilità nel lavoro. Enrico Ortile ci ha insegnato che è un diritto e un dovere di tutti saper stare al mondo.
Ludovico Lancia ci ha fatto scoprire il valore profondo della nostra interiorità. Perché ogni anima è bella, anche nel silenzio.
Alessandro Padrin ci ha svelato che l’immaginazione può essere sempre viva, e se la perdiamo dobbiamo fare il possibile per ritrovarla.
Nicola Barzon ha testimoniato con determinazione la sua identità ‘caotica e gioiosa’ come mezzo per donare felicità e voglia di sognare a chiunque entri in relazione con lui.
Da quando, insieme alla collega Marilea Serpone, sono funzione strumentale per l’inclusione in questa scuola – ha aggiunto la maestra -, ho iniziato ad entrare in stretto contatto con le famiglie di ragazzi con disabilità o con bisogni particolari e ho sentito e condiviso le loro ansie, preoccupazioni e dubbi. Ma soprattutto le paure di queste mamme e questi papà di come sarà il futuro dei propri figli. Per questo l’obiettivo primario del progetto è stato far toccare con mano a bambini e famiglie la concreta speranza che la disabilità non può e non deve essere una barriera, ma deve diventare la base per costruire, sulle potenzialità dei propri figli, un futuro migliore.
Non ci resta che ringraziare, per l’immenso amore donato ai talents, l’associazione “Lalla angelo mio”, primo mattoncino fondamentale per l’avviamento di questo progetto. La presidente del comitato paralimpico Molise, Donatella Perrella, la comunità alloggio per disabili Domus Mariae, il centro estetico Edonè, l’Amaranto group, l’assessore – ma soprattutto grande amico -, Gianluca Cefaratti che fin da subito ha creduto nella forza di questo progetto dando anche il suo personale contributo. Ringrazio una fondazione che ha chiesto di rimanere anonima ma che tanto ha donato. Infine un grazie a tutto il comitato genitori e in particolare alla presidente Fabiana Bavota e a Francesca Cicchelli che hanno sostenuto questo sogno in ogni suo passo, talvolta come miei angeli custodi tuttofare o come preziose consigliere in questo meraviglioso viaggio. Con immenso amore e stima per la grande collaborazione, ringrazio tutto il gruppo di lavoro per l’inclusione della Jovine, il dirigente Guarnieri, tutto lo staff, le funzioni strumentali, i professori d’orchestra e i ragazzi strumentisti, la nostra Dsga e tutta la segreteria con particolare riferimento ad Antonella Di Iorio, sempre pronta ed entusiasta ad esaudire le mie richieste e al meraviglioso Antonio Di Lallo, che con pazienza infinita mi ha supportato e sopportato lavorando assiduamente con me nella comunicazione e gestione dei rapporti con le altre scuole, con gli enti e le associazioni.
Grazie a docenti e alunni che si sono impegnati con educazione, rispetto di spazi, materiale e persone con cui sono venuti a contatto. Grazie alle due classi della secondaria, 3B e 3C, che hanno accompagnato i genitori dei talents in un magnifico tour del territorio cimentandosi come guide nei luoghi simbolo del centro storico.
Grazie al Comune per aver patrocinato il nostro evento e alle personalità intervenute oggi del Comune e della Regione e a tutte le associazioni presenti in queste giornate.
Infine – ha concluso – l’ultimo e accorato grazie ai protagonisti di questa favola, i nostri magnifici 5 talents e a Sebastiano Rizzardi, coordinatore del progetto, mia guida e punto di riferimento fondamentale a cui devo tutto il bagaglio culturale e valoriale che da questa esperienza mi porto a casa.
E grazie infinite a Damiano Marini che con entusiasmo, energia e umiltà ha raccontato se stesso come sportivo e come uomo, entrando nel cuore di questi ragazzi».
A seguire, l’inaugurazione della rampa con il passaggio di Giacomo, alunno con disabilità motoria, e Damiano Marini, ha segnato un momento emozionante che non simboleggia solo un traguardo per l’Istituto Jovine, ma per tutta la comunità. L’evento, intitolato “Inc-ludiamo! Divertiamoci ad abbattere”, è stato un invito a costruire un mondo senza barriere e a praticare l’inclusione ogni giorno, anche fuori dalla scuola.
Al termine della cerimonia l’istituto ha ricevuto in dono un Super Mario costruito con i Lego e alcuni quadri realizzati dai Talents, segno tangibile dell’impegno, della gioia e della speranza condivisi da tutti i partecipanti.
Serena Lastoria