Dalle parole ai fatti. La sindaca di Campobasso Marialuisa Forte ha formalmente diffidato Molise Acque e Grim dopo una gestione dell’emergenza idrica che, negli ultimi due mesi, ha fortemente penalizzato il capoluogo. Un atto dovuto «per tutelare i cittadini e le attività commerciali», ha esordito la sindaca che, ieri mattina, insieme ai componenti dell’esecutivo, ha incontrato la stampa per illustrare quanto contenuto nella documento inviato nelle serata di martedì all’avvocato Stefano Sabatini, presidente di Molise Acque, e a Massimo Saluppo, al vertice della Grim.
La cronistoria della crisi idrica a Campobasso è ormai nota: il 20 settembre la città è rimasta praticamente senz’acqua per 15 ore consecutive, con un preavviso da parte della Grim di appena 2 ore rispetto alla chiusura dei serbatoi. Una situazione che ha creato disagi ai cittadini ma soprattutto danni alle attività commerciali. Da allora sono state predisposte in maniera continuativa le chiusure notturne ma si sono anche registrate numerose rotture sulle rete idriche (la più grave quella della condotta Calvario che ha costretto Comune e Protezione civile a predisporre le autobotti al quartiere Cep). Fino ad arrivare alla mattina del 5 novembre quando il tecnico di Molise Acque, per motivi personali non meglio specificati, non ha operato la riapertura di due serbatoi alle 5 del mattino, lasciando mezza città secco.
La goccia, è il caso di dirlo, che ha fatto traboccare il vaso.
«Stamattina sono stata accusata dal presidente di Molise Acque di non aver capito nulla dell’emergenza idrica – ha sottolineato in maniera provocatoria Forte – dunque questa diffida mi servirà proprio per avere spiegazioni. Del resto – prosegue – non posso dimenticare quello che è successo il 20 settembre e il 5 novembre perché i cittadini di Campobasso non si possono svegliare e non avere l’acqua per potersi lavare, preparare, andare a lavorare, andare a scuola e ricevere come risposta che l’operatore dei Molise Acque, in realtà, non è andato ad aprire i rubinetti».
Il Comune ha dunque diffidato «coloro che a vario titolo operano all’interno di Grim, di Molise Acque e di altri Organismi eventualmente coinvolti nella gestione delle reti idriche locali a non interrompere il flusso idrico nella Città di Campobasso; qualora dovesse essere indispensabile il razionamento della risorsa idrica, a fornire comunicazioni tempestive, certe, puntuali, accurate e univoche, in generale, in ordine alle ragioni contingenti che provocano le interruzioni delle forniture idriche nel territorio del Comune di Campobasso, fenomeno assolutamente inconsueto e singolare per la città; in particolare, a fornire anche la spiegazione puntuale, accurata e univoca in ordine alla mancata tempestiva riattivazione del flusso idrico nella mattina del 5 novembre 2024; a informare con ampio anticipo la sindaca circa la effettiva necessità ed indispensabilità delle interruzioni delle forniture idriche; a riferire con precisione la consistenza e le modalità della distribuzione della risorsa idrica nel Comune di Campobasso, anche in rapporto e confronto con quelle degli altri Comuni, molisani e non, collegati alla rete acquedottistica molisana, al fine di verificare con trasparenza l’effettiva equità delle decisioni emergenziali assunte e l’effettiva attuazione del principio di solidarietà che tali decisioni deve informare; a provvedere alla adeguata programmazione delle forniture idriche bilanciando le necessità di tutti i fruitori della rete acquedottistica molisana con la consistenza della risorsa idrica, dandone comunicazione alla sindaca».
La sindaca Forte ha sollevato anche un’altra questione: «Esistono varie note inviate ad altri sindaci di tutti i paesi del Molise, limitrofi e non, in cui non viene imposta l’interruzione o la riduzione del flusso idrico. Questo non avviene neanche nei paesi del Beneventano. Eppure era stata fatta una riunione in cui lo stesso presidente Roberti aveva garantito che avrebbero ricontrattato la quantità d’acqua da fornire alla Campania. Sempre in un’ottica solidaristica, ci tengo a sottolinearlo, io non voglio che venga tolta l’acqua ai paesi della Campania, ma voglio solo che ci sia un’equa distribuzione; quindi, sempre in ottica solidaristica, i sacrifici devono essere affrontati da tutti».
Forte ammette che a Campobasso «c’è sicuramente un problema di dispersione. Noi ci siamo insediati da pochi mesi e, chiaramente, sistemare tutta la rete idrica richiede grosse risorse economiche. Noi vogliamo lavorare su questo tant’è che i progetti per sistemare le reti ci sono, dobbiamo solo trovare il modo per accedere ai finanziamenti».
La sindaca e gli assessori hanno rimarcato che questa ‘battaglia’ mira solo a difendere gli interessi dei campobassani, in particolar modo il settore del commercio e della ristorazione: «Campobasso ha tante attività e soprattutto il venerdì e il sabato si produce reddito. Ho fatto una preghiera a Grim e a Molise Acque: quantomeno posticipare l’orario di chiusura dei serbatoi nel weekend per far lavorare ristoranti e locali. Ma non mi è stato concesso».
La sindaca e il Comune, dunque, attendono risposte esaustive e chiare. «Qualora non dovessero arrivare – ha chiosato Forte – adiremo alle vie legali».