La sentenza emessa dal Tar risale a marzo dello scorso anno ed ha disposto l’annullamento di una parte del Piano operativo sanitario 2019/2021, con riferimento all’organizzazione della rete ospedaliera prevista nell’ambito delle patologie tempodipendenti, comprensive delle emergenze da ictus emorragico ed ischemico e della gestione dei politraumi. A ricorrere era stato il Comune di Campobasso, allora guidato dal sindaco Gravina. Eppure, nonostante il chiaro pronunciamento dei giudici amministrativi, il commissario ad acta Bonamico non ha dato seguito alla sentenza. Ora Palazzo San Giorgio torna alla carica e, su sollecitazione dell’assessore comunale alle politiche sanitarie Angelo Marcheggiani, diffida la struttura commissariale. La delibera approvata dalla giunta Forte lancia un messaggio politico netto e rimarca come dalla mancata esecuzione della sentenza «continuano a derivare rischi potenziali e danni concreti per la salute dei cittadini campobassani e molisani in genere, connessi al permanere di fondamentali inadempienze del sistema sanitario regionale nella organizzazione della rete assistenziale per la gestione delle emergenze connesse alle patologie tempo-dipendenti». Un atto che mira anche a difendere l’ospedale Cardarelli «ormai depotenziato di reparti e servizi essenziali – sottolinea l’esecutivo comunale – nella gestione della rete regionale di emergenza/urgenza».
Palazzo San Giorgio, attraverso la diffida e la messa in mora, ha dunque chiesto ufficialmente al Commissario ad acta di «dare puntuale, completa e tempestiva esecuzione alla Sentenza, provvedendo a riformulare, per la parte annullata dal Tat e secondo le sue indicazioni anche metodologiche e procedurali, la programmazione sanitaria della rete regionale di emergenza ed urgenza di cui al vigente Piano Operativo Sanitario, riservandosi ogni ulteriore azione a tutela dell’interesse della città nonché della salute e della incolumità della cittadinanza tutta, in ogni competente sede».

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