Cinquantasette tra sindaci e tecnici comunali, i vertici di Egam, Molise Acque e Grim, il presidente della Regione Francesco Roberti insieme al delegato alle risorse idriche Massimo Sabusco, il direttore della Protezione civile Gaspare Tocci e la prima cittadina di Campobasso Marialuisa Forte. Tutti di fronte al prefetto Michela Lattarulo per affrontare un’emergenza senza precedenti per la regione: la carenza idrica che da mesi sta creando enormi disagi ai cittadini e pesanti danni alle attività commerciali.
Il tavolo, sollecitato da Molise Acque, è stato convocato per invitare i sindaci dei comuni serviti dall’acquedotto Molisano destro ad operare le chiusure notturne, come già avviene da mesi nel capoluogo e nell’hinterland. In molti paesi, infatti, la gestione dei serbatoi è ancora in capo alle amministrazioni, dunque Grim e Molise Acque hanno le ‘mani legate’.
Una soluzione che appare l’unica percorribile alla luce dei livelli delle sorgenti del Matese, quelle che stanno risentendo di più della siccità. Basti pensare che le sorgenti di Rio Freddo e Pietre Cadute sono scese sotto la soglia degli 800 litri al secondo.
«I sindaci hanno preso atto dell’emergenza che stiamo vivendo», ha commentato a margine della riunione il presidente di Molise Acque Stefano Sabatini che, al tempo stesso, ammette: « Capiamo che la soluzione delle chiusure notturne presenti delle criticità e comprendiamo la preoccupazione dei sindaci che temono di subire danni sulle reti. Ma in questo momento – rimarca – un’ipotetica rottura su una condotta comunale è il male minore. Sappiamo inoltre che non tutti i comuni dispongono di personale tecnico per effettuare le chiusure dei serbatoi, ma questo è un problema che può essere superato cercando la collaborazione tra i vari enti».
Durante la riunione molti sindaci hanno sollevato dubbi sulla reale necessità di interrompere il flusso idrico anche in quei comuni dove i serbatoi risultano pieni. «Purtroppo – ha spiegato Sabatini – il nostro è un sistema idrico complesso, fatto di vasi comunicanti, dunque le chiusure notturne andrebbero operate anche dai quei comuni dove i livelli risultano normali, per evitare che il paese vicino resti senz’acqua o, nella ipotesi peggiore, che i nostri serbatoi restino a secco».
Insomma, una situazione che va gestita collettivamente senza campanilismi o ‘lotte tra poveri’. Al termine del summit si è deciso di istituire un tavolo permanete ed il governatore Roberti ha invitato Molise Acque a stilare un elenco dei comuni che presentano maggiori consumi idrici, ovvero quelli dove la percentuale di dispersione è più alta. Dati che verranno analizzati a stretto giro: già lunedì è prevista una nuova riunione, questa volta convocata a Palazzo Vitale dalla Protezione civile, per ‘allargare’ la platea dei paesi che dovranno predisporre le chiusure notturne. Per il momento, come comunicato dalla Grim, i serbatoi continueranno ad essere chiusi dalla 23 alle 5 (fino a venerdì mattina) a Campobasso, Ripalimosani, Mirabello Sannitico, Vinchiaturo e Baranello.
mdu