Rigettato il ricorso del centrosinistra, accolto in parte quello del centrodestra ma con la decisione ‘congelata’ fino al 7 maggio. Questo, in sostanza, il verdetto del Tar che ieri si è pronunciato sui ricorsi elettorali presentati da Pd e 5s e dal candidato sindaco sconfitto Aldo De Benedettis. A 24 ore dall’udienza, il collegio presieduto dal giudice Nicola Graviano e dai magistrati Luigi Lalla e Sergio Occhionero, si è espresso già in mattinata sulla richiesta del centrosinistra, rigettando il ricorso proposto da Giuseppe D’Elia e Antonio Federico e curato avvocati Piero Neri e Roberto Ruta.
In sostanza il centrosinistra ha mosso dei rilievi sul superamento della soglia del 50% da parte delle liste del centrodestra chiedendo invece l’attribuzione del premio di maggioranza alla squadra Forte, con 20 seggi attribuiti a Pd, Verdi e Socialisti e 5 Stelle, 10 al centrodestra e 2 al Cantiere civico. Tesi bocciata dal Tar.
Dunque, nessuna ‘rivoluzione’ in aula con gli equilibrio del Consiglio che restano invariati.
«Prendiamo atto della decisione del Tar Molise – il commento di Peppe D’Elia e Antonio Federico – ed attendiamo il deposito delle motivazioni per ogni valutazione successiva.
Prendiamo atto della decisione del TAR Molise che ha respinto il ricorso da noi presentato per l’ottenimento del “premio di maggioranza” (come previsto – a nostro avviso – dalla normativa vigente) alla coalizione della sindaca Forte.
Prendiamo atto, altresì, della compensazione delle spese ed attendiamo il deposito delle motivazioni per ogni valutazione successiva, compresa quella di proporre appello al Consiglio di Stato, convinti della fondatezza e della bontà delle nostre ragioni».
Nel pomeriggio è poi stato pubblicato il dispositivo sul ricorso di Aldo De Benedittis. Due i motivi proposti dal candidato sindaco del centrodestra sconfitto al ballottaggio, rappresentato dagli avvocati Enrica Verrusio e Stefano De Benedittis: il primo mirava al riconteggio delle schede, il secondo invece contestava la regolarità dei documenti relativi ai firmatari delle liste del campo progressista e del cantiere civico, chiedendo l’annullamento delle elezioni.
I giudici hanno respinto in parte il primo motivo, ma hanno anche disposto «una verificazione ai sensi dell’art. 66 cod. proc. amm., onerando il prefetto di Campobasso dell’individuazione di uno più funzionari cui delegare l’incarico di procedere agli incombenti istruttori di cui ai punti in motivazione. Alla relativa procedura potranno assistere i legali delle parti, ai quali dovrà essere dato avviso almeno 3 giorni prima dell’avvio. La relazione conclusiva con i relativi allegati dovrà essere depositata entro il termine del 7 aprile 2025. Viene fissata per il prosieguo del giudizio l’udienza pubblica del 7 maggio 2025».
In definitiva i giudici hanno imposto una ulteriore verifica sui voti da parte della Prefettura mentre si sono riservati di decidere sul motivo relativo ai documenti dei firmatari delle liste. Gli avvocati Stefano De Benedittis ed Enrica Verrusio «esprimono ampia soddisfazione per il provvedimento con cui il Tar Molise ha disposto la verificazione dei voti nella maggior parte delle sezioni scrutinate, affidando l’attività di verificazione alla prefettura di Campobasso.
Gli stessi legali precisano che dal provvedimento si evince la chiara volontà dei giudici amministrativi di riservarsi ogni valutazione, all’esito dell’istruttoria, anche sui motivi attinenti alla nullità delle operazioni elettorali».
Insomma, tutto rinviato al 7 maggio: solo in quella data si conosceranno le sorti di Palazzo San Giorgio.