La mobilitazione di insegnanti, personale Ata, sindacati e semplici cittadini alla fine ha pagato. La provincia di Campobasso ha fatto dietrofront sulla proposta di dimensionamento dell’istituto comprensivo Colozza. Il Consiglio di via Roma si è infatti riunito venerdì pomeriggio ed ha rivisto, in autotutela, la delibera del 27 novembre che prevedeva la soppressione della dirigenza della Colozza e l’accorpamento con la D’Ovidio. Ad accogliere con soddisfazione il risultato, probabilmente maturato anche a seguito delle numerose istanze arrivate dal mondo delle scuola e dalla cittadinanza, l’avvocato Giuseppe Lattanzio, presidente del Consiglio di Istituto della Colozza che, sin da subito, si è battuto per salvare la scuola di Campobasso.
«L’ente provinciale – commenta l’avvocato – a seguito delle osservazioni da noi formulate nella nota sottoscritta dalle 1.622 firme e sulla scorta del parere reso dall’Usr Molise su richiesta del nostro Consiglio d’Istituto, ha deliberato di revocare la soppressione dell’autonomia dell’IC Colozza e il suo accorpamento con l’IC D’Ovidio. Allo stesso tempo ha ritenuto non praticabile, sempre sulla scorta delle indicazioni dell’Usr, neppure la fusione tra i due Istituti. Quindi ha deliberato di rimandare alla Regione la decisione sulla individuazione delle autonomie scolastiche da dimensionare.
Alla luce di ciò è da accogliere con favore la decisione di revocare l’accorpamento del nostro Istituto, che, in base ai criteri numerici di frequenza e logistici indicati dalla normativa e dall’USR essenzialmente non possiede i requisiti per essere oggetto di dimensionamento».
Del resto la decisione assunta a novembre non rispettava i criteri generali fissati dalla Giunta Regionale relativi alla popolazione scolastica (la Colozza è uno degli istituti cittadini che conta più alunni, ndr), all’andamento delle iscrizioni, alla disponibilità di spazi ed attrezzature, giungendo a prevedere, dunque, un unico Istituto Comprensivo di 1500 alunni e circa 300 unità di personale, lasciando nel capoluogo istituti con meno iscritti così come in alcuni piccoli centri.
«È stato raggiunto un grande risultato – conclude Lattanzio – che ha portato l’istituto Colozza a non essere più destinatario del provvedimento di accorpamento. Ringrazio tutta la comunità scolastica dai genitori ai docenti e alla preside, per l’impegno profuso nel far sentire la nostra comune voce contro una decisione che era sbagliata e illogica».
Ora spetterà al Consiglio regionale deliberare sul dimensionamento e, sulla scorta del ‘passo indietro’ di Provincia e Ufficio scolastico regionale, appare improbabile che la Colozza possa subire dei tagli.

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