Ormai è una guerra aperta e senza esclusione di colpi. Da un lato la sindaca di Campobasso Marialuisa Forte che, attraverso la delibera sulla riorganizzazione della macrostruttura di Palazzo San Giorgio, ha sostituito Vincenzo De Marco, non più alla guida del settore Politiche sociali, e dall’altro parte del comitato dei sindaci (13 su 25, ndr) che da mesi difende il ruolo del dirigente, considerando illegittimo l’atto della giunta e paventando la paralisi dell’erogazione dei servizi.
Giovedì pomeriggio, nel corso della riunione del Comitato d’ambito, si è consumato l’ennesimo scontro, con i sindaci di Baranello, Busso, Casalciprano, Duronia, Ferrazzano, Fossalto, Lucito, Oratino, Petrella Tifernia, Ripalimosani, Salcito, Sant’Angelo Limosano e Vinchiaturo che hanno abbandonato la seduta consegnando una pregiudiziale alla prima cittadina Forte (non ammessa) e facendo così cadere il numero legale.
«Il Comitato dei sindaci – si legge nella pregiudiziale – dichiara l’odierna improcedibilità della discussione e della votazione degli argomenti all’ordine del giorno, almeno nelle more della definizione in sede cautelare del contenzioso in atto rispetto alla delibera di Giunta del Comune di Campobasso n. 332/2024 e s.m.i, chiedendo contestualmente alla Regione Molise di acquisire, se del caso, tempestivamente sul punto l’autorevole parere giuridico dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato, in modo che si possa giungere quanto prima ad una serena definizione della controversia istituzionale in atto».
I sindaci non hanno risparmiato accuse nei confronti di Marialuisa Forte che «cerca d’imporsi con modalità dittatoriali sul Comitato dei sindaci, credendo che l’organo sia monocratico e non composto da 25 sindaci aventi pari dignità, senza tenere conto di ciò che è stato deliberato dal medesimo Comitato nel mese di dicembre 2024.
A fine anno, infatti, nell’ultima seduta del Comitato d’ambito, circa 20 sindaci hanno deliberato la riconferma del dottor Vincenzo De Marco quale direttore dell’Ats, anche in base a ciò che prevede la normativa regionale in caso di proroga del Piano sociale, di fatto prorogato al 30.06.2025.
Ciò nonostante il sindaco di Campobasso ha sostituito De Marco, non solo senza rispettare il deliberato ma anche senza interpellare i sindaci facenti parte dell’Ambito Territoriale Sociale.
Inoltre, durante la seduta del Comitato dell’ATS, la maggior parte dei sindaci, dopo aver consegnato una pregiudiziale (peraltro illegittimamente ed antidemocraticamente non ammessa alla discussione da parte della Forte), indignati dal comportamento del primo cittadino di Campobasso hanno abbandonato la seduta medesima, facendo mancare il numero legale.
La pregiudiziale rimarcava l’illegittimità delle attività svolte dall’ufficio di Piano senza la presenza del dottor De Marco e quindi, di conseguenza, la nullità di tutti i relativi provvedimenti dell’Ats, in quanto assunti da un organo gestionale (un altro dirigente del comune di Campobasso) incompetente perché non individuato dal Comitato dei sindaci, bensì imposto unilateralmente, senza averne titolo, dal solo Comune di Campobasso che, evidentemente, ritiene di poter decidere per l’intera Associazione intercomunale.
I sindaci dell’ATS metteranno in campo ogni azione possibile per evitare che il comportamento della sindaca di Campobasso possa portare allo stallo i servizi sociali in gestione associata, destinati alla fruizione da parte delle categorie più deboli».
Nessun commento da parte della sindaca Forte che tira dritto, in attesa che il Tar, a cui si è rivolto lo stesso De Marco, si esprima sulla questione.

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