Normale dialettica all’interno di una coalizione formata da più anime? Probabilmente no. Del resto lo scontro che si sta consumando tra il Cantiere civico e i 5 Stelle – ormai dall’inizio della consiliatura – va ben oltre il semplice confronto, arrivando ad uno scambio di accuse reciproche che mostra come la tenuta della maggioranza al Comune di Campobasso sia perennemente in bilico. Come prevedibile il consigliere Pino Ruta non ha soprasseduto alle dichiarazioni del gruppo guidato in Comune da Luca Praitano (ex assessore all’Istruzione) sul trasferimento della d’Ovidio. I 5s, nelle scorse ore, hanno ripercorso tutta la vicenda (partendo dai motivi che all’epoca avevano imposto la scelta della scuola ponte di Selvapiana fino alla decisione di abbandonare tale opzione preferendo un locale in centro), evidenziando come il merito della soluzione trovata fosse dell’intera maggioranza e non solo del cantiere civico di Pino Ruta che, anzi, fino ad alcune settimane fa aveva proposto l’acquisto dei locali della Città nella città. Una ‘operazione verità che l’avvocato smentisce. «Non inseguo le polemiche dei ‘provocatori di professione’ – così definisce i 5 stelle Pino Ruta – mi interessa aver onorato il primo punto del programma elettorale, scongiurando la delocalizzazione della scuola in periferia, cioè una scelta sbagliata urbanisticamente, logisticamente e anche dal punto di vista erariale e ai limiti (o forse oltre) della legalità.
Scelta che tutti, finanche le pietre, sanno da quale mente geniale – il riferimento a Roberto Gravina e Luca Praitano, allora sindaco e assessore, ndr – era stata concepita e, fino all’ultimo, coltivata.
Cosi come anche le pietre di questa città sanno grazie a chi è stata invece impedita.
Restano agli atti del Comune, a prova della verità, ed accessibili a tutti, le delibere di Giunta, adottate frettolosamente dai pentastellati, per Selvapiana, in data 5 ed 7 giugno (GM n.150/24 e n.162/24), sotto elezioni ed ai limiti della legalità (forse oltre), al costo di oltre 200.000 euro, per un inutile studio di fattibilità, scritto sull’acqua e per un progetto esecutivo di una scuola, in un vecchio capannone per animali, in assenza addirittura delle prove di vulnerabilità e con un investimento di 3,5 milioni di euro.
Così come resta, agli atti del Comune, la proposta di delibera di Consiglio, depositata dal sottoscritto e dal Cantiere Civico, in data 8.8 2024, per evidenziare le illegittimità delle predette delibere, con la conseguente necessita di un cambio di sede, portato a termine dalla sindaca Forte e dal vice sindaco del Cantiere civico Piero Colucci nel rispetto del programma.
Andiamo avanti, nonostante gli sgambetti e le inutili delazioni».

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