Sono stati rimessi in libertà, in assenza di flagranza di reato, i fratelli campobassani accusati di aver messo a segno la rapina al ristorante Monticelli, nel centro storico. I due, dopo la misura precautelare (l’arresto eseguito dagli agenti di Polizia nella serata di mercoledì, ndr) sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di rapina in concorso. Il loro legale, l’avvocato Silvio Telesino, al momento non ha rilasciato dichiarazioni e si dice in attesa di eventuali provvedimenti della magistratura nei confronti dei soggetti, entrambi con precedenti non specifici e con un età superiore ai 35 anni. «Sto cercando si ricostruire con i ragazzi quanto accaduto – ha evidenziato – per stabilire la strategia difensiva».
Secondo quanto raccontato dai titolari del noto ristorante i due sono arrivati intorno alle 20 per cenare, si sono accomodati al tavolo ed hanno ordinato. Al termine della cena uno è uscito fuori per fumare, l’altro si è recato alla cassa per saldare il conto. In quel momento ha estratto un paio di forbici – richieste durante la cena per tagliare il peperoncino – e le ha puntate alla pancia del titolare, chiedendo di farsi consegnare quello che aveva in tasca. In quel momento è rientrato anche l’altro fratello munito di un coltello. Hanno accerchiato il titolare e si sono fatti consegnare 100 euro. L’uomo, però, ha avuto la prontezza di disarmare uno dei due malviventi, anche con il supporto di due aiuto cuochi che, vedendo la scena dalla cucina, si sono precipitati alla cassa. Ne è scaturita una piccola colluttazione e uno dei dipendenti ha rimediato anche un paio di ferite da taglio. I due fratelli si sono poi dati alla fuga ma sono stati presi circa un’ora dopo dalla Polizia allertata dai titolari.
Un episodio che ha riacceso i riflettori sulle condizioni di sicurezza del borgo antico. Una questione sollevata già la scorsa estate da residenti e commercianti che denunciano una situazione insostenibile tra spaccio, aggressioni e atti vandalici tra le vie del borgo antico. Da più parti si chiedono presidi di controllo fissi e una maggiore presenza di telecamere per scoraggiare la microcriminalità.