Anche il consigliere di Costruire democrazia Michele Coralbo si sta interessando agli avvisi di paganento Imu e Ici arretrate, tassazione che insiste su terreni trasformati in residenziali, che in questi giorni il sindaco sta inviando ai cittadini. Il consigliere comunale spiega che la questione affonda le radici in vicende che risalgono alla metà degli anni Ottanta quando si era inteso sanare insediamenti residenziali nelle zone agricole e dare dignità alle periferie della città. “Il sindaco – commenta Coralbo – con un’azione alquanto insolita sfrutta quell’eredità, non in difesa del territorio ma, per mettere le mani nelle tasche dei cittadini adottando il criterio di premiare i furbi e tartassare i cittadini onesti che mai hanno sfruttato il territorio”.
Michele Coralbo, nella consapevolezza che questi avvisi di pagamento si fondino su una serie di criteri di illegittimità sia sotto il profilo tecnico che amministrativo, sta avviando, in sintonia con il Codacons e con l’avvocato Fabio Del Vecchio, un’azione di ricorso complessiva per verificare, insieme a decine di cittadini, la piena legittimità della vicenda.