Quegli avvisi di pagamento Ici e Imu che ha inviato il Comune hanno sollevato un polverone. Anche il consigliere di Costruire democrazia Michele Coralbo invita i circa 5000 proprietari di terreni che hanno ricevuto l’avviso ad informarsi nei caf, nelle associazioni di consumatori o semplicemente da qualche legale prima di pagare le somme che per il Comune sono dovute. “A torto però, visto che – spiega Coralbo – ci sono una serie di incongruenze che credo siano sufficienti per intentare un ricorso”. E il consigliere mette in fila una motivazione dopo l’altra per affossare la decisione di Palazzo Magno “Che con questi avvisi di pagamento vuole semplicemente fare cassa ignorando una serie di problematiche tecniche e fiscali per nulla irrilevanti.
Ad esempio – precisa – il Comune non ha tenuto conto che due zone delle 12 avevano già dal 1999 una capacità edificatoria praticamente pari a zero. Nonostante tutto oggi i proprietari di quei terreni si ritrovano a dover pagare cifre pur non avendo alcuna possibilità di costruire sui loro terreni. Ma c’è da aggiungere anche che gli studi del Comune si sono fermati al 2007 e nel frattempo altre zone sono diventate sature. A Palazzo San Giorgio non si sono posti il problema ma hanno trovato un escamotage abbassando del 15% il limite della fabbricabilità esistente così da dare uno spiraglio di possibilità ai proprietari dei terreni. E’ chiaro che in tanti anni sono cambiate molte cose e molte sono le strutture edificate, diconseguenza su buona parte degli appezzamenti non c’è quasi più capacità di edificazione. Va inoltre considerato che la capacità di un bene di essere tassato va di pari passo con la capacità di produrre reddito. E qui il rapporto credo non esista E poi va detto che in Comune non hanno fatto distinzioni per i coltivatori diretti, distinguo che avrebbero dovuto fare”.

 

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