“Non ci sono parole – hanno detto i dipendenti – per definire l’enorme vicinanza che abbiamo ricevuto in questi giorni, e la vostra presenza lo dimostra”. Conferenza stampa ieri mattina davanti al Savoia dei dipendenti della struttura e di tanti attori e personaggi della cultura locale per chiedere ancora una volta di trovare una soluzione che eviti la chiusura del Teatro. In realtà ieri una strada è stata individuata: il passaggio gratuito della struttura dalla Provincia alla Regione, donazione che potrà avvenire solo quando si avrà l’ok della Corte dei Conti che potrebbe arrivare già la prossima settimana. “Questo incontro che abbiamo convocato mercoledì – hanno detto ieri i dipendenti – si era reso necessario dopo i nostri innumerevoli appelli fatti sulla possibilità che il Teatro Savoia poteva essere chiuso; i nostri appelli fino a ieri erano caduti nel vuoto. Il presidente De Matteis aveva dichiarato che se le cose fossero rimaste così, il Teatro Savoia era destinato a chiudere e noi non potevamo permettere che le cose rimanessero così. Chiediamo dunque di mettere in campo tutte le iniziative, possibili ed impossibili, per non far rimanere le cose così. Questo Teatro è stato classificato tra i primi cinque teatri più belli e meglio conservati d’Italia per la sua dimensione (300-500 posti).E noi lo chiudiamo? La conseguenza immediata – ricorda Giancarlo Di Lonardo è il nostro licenziamento, ma non bisogna sottovalutare l’indotto che il teatro porta con sé. Ci vogliamo poi soffermare su un altro aspetto che ci sta a cuore: negli ultimi anni, nel Molise, e noi di questo siamo testimoni viventi, nonché sostenitori, sono emersi una quantità innumerevole di talenti artistici, che vanno dagli attori ai registi, dagli scenografi ai costumisti e quant’altro, un ‘patrimonio’ che non ha eguali nella storia di questa regione, e allora perché e ci richiediamo perché bisogna tarpare le ali a questi ragazzi che chiedono solo di esprimere la loro arte e togliere nel contempo un servizio alla cittadinanza? La soluzione a tutto questo c’è, ed è una soluzione politica, e la politica deve individuarla, ma non tenendo conto delle appartenenze ai partiti, la cultura non ha appartenenza, ma bensì col buonsenso, con il famigerato ‘comportamento del buon padre di famiglia’, come dice la legge. Siamo più chiari: Noi non abbiamo mai cercato colpevoli, ma risolutori, cioè coloro che portano idee costruttive e fattibili sulla soluzione alla questione Teatro Savoia”.

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