Edifici scolastici di recente costruzione (il 62% realizzato dopo il 1974), ma nessuno costruito secondo i criteri della bioedilizia. Il 52,4% di essi ha goduto di interventi di manutenzione urgenti negli ultimi cinque anni e nessuno necessita di interventi urgenti. Proprio per questo non si registrano investimenti per la manutenzione straordinaria, ma sono scarsi anche quelli per la manutenzione ordinaria, il cui livello medio è pari a un terzo di quella nazionale. E’ il ritratto del Molise e, in particolare, di Campobasso – il Comune di Isernia non ha inviato i dati – che emerge dalla 14/a edizione di ”Ecosistema Scuola”, il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica. La città si posiziona al 58/o posto della classifica nazionale. ”Poco incoraggianti” i dati sui servizi a disposizione delle scuole. Il 42,9% delle scuole è stato costruito con criteri antisismici (8,8% in Italia) e su tutti è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Dati di eccellenza per gli edifici con certificato di collaudo statico, certificazione igienico-sanitaria, impianti elettrici a norma, requisiti di accessibilità: tutte le scuole risultano infatti esserne provviste. Problemi per quanto riguarda il certificato di prevenzione incendi, di cui dispone solo il 9,5% degli edifici, oltre che per il certificato di agibilità (solo il 19%). Dati poco incoraggianti sui servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche, come piste ciclabili nelle aree antistanti le scuole (19%) e la somministrazione di acqua di rubinetto nelle mense (100%). Negativi tutti gli altri dati: dal servizio di pedibus non attivato alla media di prodotti biologici nelle mense scolastiche (20%) fino alla raccolta differenziata nelle scuole non attivata. Anche rispetto all’utilizzo di fonti d’energia rinnovabile il Comune di Campobasso risulta fermo