Sono stati gli avvocati Mariano Prencipe, Demetrio Rivellino e Salvatore Di Pardo, che ottenendo l’assoluzione dei loro assistiti per la lottizzazione di Colle dell’Orso, ritenuta abusiva, ad infilare il coltello in una delle piaghe più dolorose di Palazzo San Giorgio: l’urbanistica. Appunto. I legali che hanno ottenuto l’assoluzione dei progettisti ed evitato la confisca degli immobili ai proprietari hanno invitato i politici e in particolar modo gli amministratori comunali “a concludere, dopo decenni di inerzia, i procedimenti di adeguamento della programmazione edilizia alla situazione esistente anche attraverso i cosiddetti ‘piani di recupero’ previsti da apposite leggi regionali. È un problema che, pur riguardando centinaia di famiglie – hanno detto sempre gli avvocati – viene sistematicamente ignorato dalla politica e che richiederebbe una maggiore attenzione anche in ragione del fatto che tutti gli interventi furono autorizzati dallo stesso Comune il quale potrebbe esporsi ad azioni risarcitorie. La vicenda è di particolare interesse per la situazione urbanistica in cui versa il comune di Campobasso il cui territorio è interessato, anche a causa della mancata approvazione di un nuovo piano regolatore, da centinaia di edificazioni eseguite con le stesse caratteristiche di quelle oggetto del giudizio”. Monito raccolto dall’ex assessore al’Urbanistica del Comune Nicola Gesualdo. l“Condivido appieno quello che dicono gli avvocati – spiega l’ex assessore Nicola Gesualdo – sono le stesse motivazioni che mi hanno spinto a dimettermi dalla carica di assessore all’Urbanistica di Campobasso visto che ho cercato di portare all’attenzione del Consiglio decine di provvedimenti che giacevano da anni nei cassetti del Municipio. Provvedimenti che fanno capo a persone a cui andavano date delle risposte. E invece nulla da fare, nonostante tutti gli sforzi non è stato fatto alcun passo avanti. E dire che fornire quelle risposte faceva parte del nostro programma elettorale, programma che io ho contribuito a scrivere ma che evidentemente chi era con me – dice con ironia – non ha nemmeno letto”. L’amarezza di Gesualdo risiede nel non aver avuto, da parte del Comune, il coraggio di voler affrontare un grosso problema che riguarda tutta la città.
“Magari fosse circoscritta a Colle dell’Orso – aggiunge Gesualdo – purtroppo si tratta di una questione che abbraccia tutta la città perché il Comune di Campobasso non ha mai voluto mettere mano al settore urbanistico, spesso se n’è lavato le mani arrivando finanche a far nominare un commissario ad acta che poi le risposte le ha dovute dare. Ma la colpa – precisa – non è quindi di chi ha permesso la realizzazione di questa o di quell’opera, la colpa è anche e soprattutto degli amministratori che hanno preferito infilare la testa sotto la sabbia per non affrontare problematiche mastodontiche e per aver deciso di non decidere lasciando nelle mani di esterni il futuro di una città che invece ha bisogno di rivedere certe posizioni, insomma ci sono cose che non possono più essere rinviate, ma a Palazzo San Giorgio continuano a far finta di nulla. Una bomba ad orologeria che esploderà da un momento all’altro”.