Ieri mattina Michele Durante ha avviato il suo percorso di partecipazione alle Primarie del centrosinistra invitando i cittadini del capoluogo nel cuore della città, piazzetta Palombo. Nell’ambito di un incontro che lui stesso ha definito “tra amici”, ha spiegato perché ha voluto intraprendere questa avventura che conduce all’appuntamento con le amministrative del 25 maggio e soprattutto ha inteso illustrare alcuni punti del programma. Non una convention dai toni elettoralistici, si è trattato bensì di un’occasione informale in cui all’aperitivo conclusivo, con tanto di degustazioni, ha fatto da preludio l’intervento dell’attuale consigliere comunale e provinciale, volto a chiarire i crismi di una candidatura che si fonda su uno spirito diverso da quello avuto sin da quando ha iniziato a svolgere attività politica. Durante non vuole più rappresentare semplicemente un aspetto di rottura rispetto al passato, ma mira a costruire qualcosa di nuovo (tanto per usare un termine a lui caro, vista la vecchia appartenenza al movimento fondato da Massimo Romano). “Voglio che il cambiamento si respiri”, ha spiegato alle tante persone che hanno affollato la piazzetta del centro storico di Campobasso, per ascoltare il suo intervento e che più volte lo hanno interrotto con degli applausi. “Sono fortunato ad avere tanti amici che mi mostrano calore e affetto – ha commentato – anche per loro oggi ho la necessità di trasformare quello che ho fatto, cioè l’attività di opposizione, di contestazione e di critica dura rispetto a determinati sistemi della politica e dell’amministrazione comunale che non mi piacevano, in una proposta di Governo. Voglio farla evolvere e fiorire proprio come un’amicizia”. Il candidato sindaco alle Primarie del prossimo sei aprile non intende alimentare la polemica a distanza con il leader di Costruire democrazia, nata in seguito alla scelta di Durante di abbandonare il movimento e di tentare la scalata a Palazzo San Giorgio attraverso una competizione definita “finta” da Romano. “In soli 12 mesi – conclude – metteremo a segno quello che l’amministrazione di Gino Di Bartolomeo e quelle precedenti non hanno fatto in 15 anni”.

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