La corsa di gran parte dei consiglieri comunali uscenti di centrodestra verso la coalizione avversaria, in vista delle elezioni di maggio, è ormai un dato di fatto. In tanti cercano una ricollocazione per affrontare al meglio l’appuntamento con l’elettorato deluso da cinque anni di centrodestra. Ma non tutti hanno allestito il comitato d’accoglienza. Insomma l’esodo non ha il gradimento di tutto il centrosinistra. A puntare i piedi è il Circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertà che esprime forte preoccupazione rispetto alle notizie riguardanti il sicuro coinvolgimento e la candidatura in partiti e liste del centrosinistra, da parte di esponenti ed amministratori ancora in carica nell’attuale maggioranza di centrodestra.
“La nostra contrarietà – si legge nella nota della segreteria del circolo Sel – sarà rappresentata ufficialmente nella riunione programmatica prevista sabato 19 aprile, affinché il candidato della coalizione Antonio Battista assuma le determinazioni opportune. E’ in gioco la credibilità di partiti e movimenti, nonché di uomini e donne coerentemente impegnati da anni nel centrosinistra cittadino che, con grande imbarazzo, oggi assistono ad operazioni di facciata compiute nell’ultimo minuto utile che minacciano di compromettere la forza di una nuova ed efficace proposta politica ed amministrativa per la città”.
Intanto questa mattina Gino Di Bartolomeo ha ricevuto, dal commissario regionale di Forza Italia, l’investitura ufficiale per la candidatura a sindaco di Campobasso. “Mi ha commosso – spiega – ha usato nei miei confronti, parole che mi hanno toccato il cuore. Gianfranco Rotondi ha detto che sono un personaggio di spessore nazionale, e che se non ho la benedizione di tutti è solo perché non mi piego facilmente. Ed ha ragione”.
Alessandro Cavone invece in qualità di portavoce e membro del consiglio direttivo del movimento “Segnale Civico” rassegna le dimissioni. “Segnale civico è nato, come dimostra il nome, per essere un movimento innovativo , un laboratorio di giovani idee, lontano dalle vecchie logiche. L’obiettivo era quello di creare un movimento civico/culturale che auspicasse un profondo rinnovamento della politica, fondato sul territorio, sulle persone, sui loro valori e sulle loro competenze professionali messe a servizio della comunità. Il tutto creando una nuova classe dirigente senza affiliarsi o seguire logiche di partito che, spesso, altro non sono se non un ritorno al passato che poco o nulla hanno dato al bene comune.
Accetto, ma non condivido nuove visioni che svaluterebbero la realtà stessa del movimento. Lascio dunque la carica di portavoce e membro del consiglio direttivo, senza rammarico per l’impegno profuso fino ad oggi ma con l’amarezza di veder violato alla radice il senso di un progetto che poteva essere significativo e vincente per il futuro”.

 

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