Non c’è solo il problema della rappresentanza femminile che Battista ha sempre preferito definire “un punto di forza”. Per la creazione della nuova giunta di Palazzo San Giorgio bisogna, a detta dei partiti di centrosinistra che hanno contribuito alla vittoria della coalizione, arginare le richieste del Pd che nella partita della squadra di Governo, con nove eletti in aula, fa la parte del leone. Un piccolo esercito che sul tavolo delle trattative pesa come un ‘macigno’: se la regola è di dare un assessorato anche a chi ha eletto due consiglieri di che ha portati in aula nove non può che puntare i piedi per avere almeno tre posti nell’esecutivo. Anche perché il Pd, a meno che non si voglia far ricorso agli esterni, deve portare in giunta le due uniche donne della maggioranza (Bibiana Chierchia e Alessandra Salvatore alla loro prima esperienza in Municipio) alle quali si andrebbe ad aggiungere un terzo, Pietro Maio, che in fatto di preferenze è arrivato secondo (pochi i volti che lo separano dalla prima eletta Bibiana Chierchia). Intanto domani si riunirà l’Italia dei valori, a trattare con il primo cittadino l’assessore regionale Pierpaolo Nagni e il consigliere regionale Carmelo Parpiglia. L’Idv che di consiglieri ne ha eletti tre non ha intenzione di cedere alla voce grossa del Pd: “Non possono – dicono- avere tre assessorati, il sindaco e il vice”. Il tavolo è ancora aperto.