La forbice è piuttosto stretta: non aumenta il numero di posti stabili richiesti dalle aziende e non ci sono nemmeno imprese che richiedono personale altamente specializzato. Risultato? Anche la previsione di assunzioni per il 2014 fa registrare un segno negativo. I dati pubblicati ieri dal Sole 24 Ore sono piuttosto drammatici: Campobasso, nella lista delle 105 province italiane, si piazza al 93esimo posto con una variazione negativa rispetto al 2013, e questo è il dato ancora più preoccupante, del 22%. Peggio di noi Gorizia ed Enna che si piazzano rispettivamente al 99esimo e 101esimo posto facendo registrare un -23% rispetto al 2013. In coda alla classifica c’è Isernia con un -15% rispetto all’anno scorso. In buona sostanza a Campobasso tra licenziamenti, pensionamenti si andranno a perdere 300 posti di lavoro, saranno 1040 le assunzioni previste. Insomma si è abbattuta un’altra batosta sulle aspettative di tanti giovani in cerca di prima occupazione che speravano di ‘sistemarsi’ nella loro provincia ma che invece saranno costretti a migrare in altre realtà, soprattutto nel Nord, dove invece c’è più offerta di occupazione. A guidare la classifica è Milano metropoli in cui la variazione rispetto al 2013 è del 7% e le assunzioni previste per l’anno in corso arrivano a 35.610. Il secondo posto tocca alla Capitale con un’offerta di 31.660 assunzioni, seguita da Torino con 15.720 e Napoli con 14.030. A chiudere i primi cinque posti delle grandi città c’è Bologna con 10.910 assunzioni per il 2014. Ancora una volta è il Nord-Est ad aver fatto registrare la media più alta, superiore a quella nazionale che è del 9%.