CAMPOBASSO. Tranne per gli studenti dell’Istituto Pilla e i bimbi di via Leopardi che torneranno in classe lunedì, questa mattina per i 32mila ragazzi della provincia di Campobasso è suonata la prima campanella che ha segnato l’avvio del nuovo anno scolastico. E a loro, e a tutto il personale che è indirizzato il messaggio augurale del vescovo di Campobasso Bregantini. “Carissimi studenti, educatori, dirigenti e personale scolastico, è con vera commozione che vi ho seguito, con cuore aperto e con tanti ricordi, mentre nel primo giorno di scuola, entravate nelle aule dei tanti vari Istituti, della nostra città e della diocesi tutta.
Vi formulo perciò un augurio speciale per questo nuovo anno scolastico, che si apre davanti a voi, nel cammino della vita. Vorrei pormi accanto a voi, tra i banchi di scuola, con il gesso in mano, per riempire la lavagna, che tanto amo, con schizzi, disegni, parole decisive. Essere cioè, un po’ vostro compagno di scuola. Del resto, nelle mie visite pastorali alle varie parrocchie, lungo questi anni, ho sempre avuto, nelle scuole, una bellissima accoglienza, che mi ha dato la possibilità di dialogare, ascoltare le vostre domande, condividere i vostri giovanili sogni, godere delle vostre rappresentazioni teatrali.
Vivete perciò questo cammino di conoscenza con cuore libero e vasto, con orizzonti sempre nuovi, aperti al cielo, pronti a capire, leali nell’interrogare ed essere interrogati. Pronti a dar ragione della speranza che è in voi. Con il cuore oltre la siepe, quella siepe che da ogni parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude, simbolo della crisi, culturale e economica, che rischia di accorciare le nostre prospettive.
La forza della cultura e della scuola è invece proprio questa: saper tenere alti gli ideali, luminose le prospettive. Far cioè entrare nel cuore nostro quel vento, di cui parlava il grande Leopardi, oggi molto rivalutato, perché non era un pessimista, ma un autentico ricercatore di verità e di infinito, in un tempo troppo rinchiuso da mura stringenti. Come in certi nostri ambienti, oggi! Non manchi mai perciò la dimensione della trascendenza, perché è il cielo che cambia la nostra terra e la rende un giardino. Senza quel cielo, la terra resta invece fango. Diventa deserto.
Un segno: studiate molto le culture e le lingue di altri popoli, poiché siete cittadini del mondo. Ringrazio, allora, i vostri insegnanti che sono chiamati ad aprirvi vie nuove, stimolanti per le vostre intelligenze. Su di loro, che svolgono il ruolo di guide e di sentinelle delle vostre menti, invoco il dono preziosissimo del Consiglio, che lo Spirito Santo elargisce in splendore e grazia, soprattutto su quanti hanno il compito di formare le coscienze delle nuove generazioni.
Alle Istituzioni, chiedo di accompagnare, concretamente, tutti i ragazzi, perché non si stanchino, lungo il faticoso cammino dell’anno scolastico. Ogni scuola offra tutti i fattori facilitatori, per un clima sereno, aperto, dialogante, concreto. I libri che usate siano scelti per più anni, non siano costosi, ma facili e chiari. La scienza non si vende, ma si dona, gratuitamente! Perciò, anche i vostri docenti, nelle nuove politiche scolastiche, siano messi in grado di poter dare il meglio di sé, in un clima di serena donazione.
Vi auguro ogni bene, con la benedizione del Signore”

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