Qualcuno il ‘pensiero’ come lo chiamano le persone un po’ più avanti negli anni, se l’è già tolto, qualche altro invece pagherà l’ultimo giorno e c’è anche chi, nonostante se ne parli da mesi, dimenticherà il bollettino così poi oltre alla tassa sarà costretto anche a versare la mora. Quasi scontato capire che stiamo parlando della Tasi, la tassa che il Governo ha ‘imposto’ ai comuni per rifarsi sui minori trasferimenti statali. Tra aliquote alle stelle, esenzioni, e calcoli non sempre facilissimi ecco che la scadenza della prima tranche, il 16 ottobre, è ormai alle porte. Ai campobassani è stata applicata l’aliquota massima senza detrazioni. Ma in buona sostanza non figura tra le prime città tartassate, almeno secondo lo studio effettuato dalla Cgia di Mestre. Che segnala come negli ultimi 5 anni i tagli ai trasferimenti delle prime in classifica sono stati del 48%. Tagli che raggiungono percentuali altissime a Venezia (66%) e Milano (63%).
Ma andiamo a vedere, secondo una proiezione elaborata sempre dalla Cgia di Mestre, quanto andranno a pagare i cittadini. A Campobasso una famiglia di tre persone: marito moglie con un reddito da lavoro di 22mila euro per ognuno e un figlio a carico con un’abitazione civile di categoria A2 (di maggior pregio) pagherà 277 euro per la Tari, (la tassa per la raccolta dei rifiuti), 285 euro per la Tasi (tassa per i servizi indivisibili) e 352 euro per l’Irpef. Facendo la somma la famiglia campobassana dovrà sborsare 914 euro.
Cala di poco, circa 100 euro, se la stessa famiglia tipo, con lo stesso reddito, sempre con un figlio a carico, abita in un’abitazione di categoria A3 ossia di minor pregio. Per la Tari si andrà a pagare 267, per la Tasi 197 e per l’Irpef sempre 352, complessivamente si pagheranno dunque 817 euro.
Una tassa la Tasi che serve a far fronte ai minori trasferimenti statali. E a proposito di trasferimenti la Cgia ha portato avanti anche una ricerca dettagliata proprio sui contributi anzi sui minori stanziamenti che arrivano ai Comuni da Roma: a Campobasso dal 2010 al 2014 i tagli sono stati di sei milioni, 124 euro pro capite. La diminuzione rispetto al 2010 è del 56%.
Il totale dei finanziamenti che lo Stato ha risparmiato è di 6.823 milioni di euro, la percentuale media del taglio è del 43%. E se a Campobasso una famiglia ‘media’ dovrà mettere in palio intorno agli 850 euro la cifra si raddoppia a Bologna dove per l’anno in corso, il peso economico è pari a 1.610 euro. Seguono Genova, con 1.488 euro, Bari, con 1.414 euro e Milano, con 1.379 euro.
Se, invece, l’analisi viene realizzata su un’abitazione di tipo economico A3 (che è di minor pregio rispetto all’immobile preso in esame nel caso precedente), a balzare al primo posto di questa speciale graduatoria è Roma, con 1.100 euro. Seguono Bari, con 1.079 euro, Napoli, con 1.000 euro e Genova, con 961 euro.