In un video di appena un minuto pubblicato su Facebook, Stefania Di Vincenzo ha racchiuso i più bei momenti con suo marito e le adorate figlie. Immagini scattate in casa e al mare. Visi e sorrisi. Una famiglia felice quella di Stefania che oggi quasi non esiste più, distrutta venerdì pomeriggio lungo la Bifernina in quel drammatico incidente in cui hanno perso la vita il marito Nicola Daniele di 39anni, la figlioletta Layla di appena 17 mesi e la mamma, Maria Perfetto di 69 anni. Con loro sulla Mercedes grigia c’era anche lei, Stefania, e l’altra figlioletta. Per fortuna sono uscite vive da quell’ammasso di lamiere in cui era ridotta l’auto dopo il violentissimo impatto contro il Tir e su cui oggi la Procura ha aperto un’inchiesta. Una prassi, ma comunque indispensabile per accertare le responsabilità, per far luce su una tragedia che ha commosso Campobasso e Portocannone. La città di lui, il paese di origine di lei. È il giorno del dolore, dello sconforto, delle domande e delle mancate risposte perché rispondere anche alla più semplice delle domande è impossibile davanti ad un simile dramma, come impossibile sarà consolare la povera Stefania. Gli inquirenti stanno provando a ricostruire la dinamica dell’incidente, gli attimi che hanno preceduto quello schianto terribile. Gli accertamenti sono coordinati dai Carabinieri della Compagnia di Larino che hanno predisposto anche una verifica sul camion per capire che cosa sia realmente accaduto e se le ruote del mezzo si siano staccate prima dell’impatto facendo poi perdere il controllo del Tir, che si è messo di traverso, all’autista, un uomo di Avellino. Anche lui accompagnato in ospedale dove è rimasto, sotto shock, e dove ha risposto alle domande degli inquirenti. Su di lui si potrebbe aprire un fascicolo per omicidio colposo. Tutto si è consumato in una frazione di secondi. Nicola, autista della Seac, conducente esperto, era alla guida della sua Mercedes e stava percorrendo la Bifernina, per raggiungere Portocannone. Quella strada Nicola l’aveva percorsa migliaia di volte, appena poteva insieme alla sua adorata famiglia, passava un po’ di tempo nel comune basso molisano. E ieri pomeriggio l’intento era lo stesso. Ma al bivio di Lupara, nelle vicinanze della stradina che porta a Castelbottaccio, è successo l’imprevedibile: davanti ai suoi occhi si è ritrovato il camion, posto a libro, che gli sbarrava la strada. Nicola avrà fatto di tutto per evitare quello scoglio, avrà provato a sterzare ma è stato tutto inutile: un secondo dopo lo schianto fortissimo. La fiancata sinistra della Mercedes è finita sotto il mezzo pesante e si è letteralmente accartocciata. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare non poco per estrarre dalle lamiere l’intera famiglia. Per Nicola, la piccola Layla, e nonna Maria, purtroppo non c’è stato nulla da fare. La moglie Stefania e l’altra figlioletta di cinque anni, che occupavano la parte destra dell’auto, sono miracolosamente uscite vive da quello che restava dell’auto. Sono state accompagnate all’ospedale di Termoli ma se la sono cavata per fortuna solo con lievi ferite tanto che le hanno già dimesse. I tre corpi ormai senza vita sono stati invece trasportati all’obitorio del Cardarelli a disposizione del magistrato Barbara Lombardi che non ha disposto l’autopsia ma si è limitata a chiedere accertamenti sul corpo di Nicola. Subito dopo dovrebbe essere concesso il nulla osta per i funerali.