Il giorno dopo l’ok del Consiglio al registro del testamento biologico scoppia la polemica. Il senatore Di Giacomo definisce illegittimo l’atto che invece viene difeso dal sindaco. In realtà Battista una posizione netta sull’istituzione del registro non l’ha presa. Martedì durante i lavori del Consiglio il primo cittadino era impegnato in un incontro improrogabile e di fatto non ha partecipato alla discussione ma il suo pensiero sull’atto adottato è comunque positivo: “Non c’è normativa che regola nello specifico la materia, non è né legale, né illegale. Si tratta di un registro che non comporta obblighi. Il comune – spiega Battista – ma lo dico in modo semplicistico, tiene solo un registro, il testamento vero e proprio potrebbe essere depositato da un notaio. Insomma si tratta di una raccolta di volontà, come accade per tante altre situazioni. Per chi ci crede è comunque un passo importante che non intacca la volontà e la sensibilità di nessuno”. “Finalmente anche Campobasso è tra le 143 città d’Italia che ha attivato la dichiarazione anticipata di trattamento – ha commentato il capogruppo del Pd Giose Trivisonno – il Consiglio comunale ha deciso di dotarsi di questo importante registro e ora spetterà agli uffici amministrativi dare seguito alla votazione dell’Aula”. Vale la pena ricordare che l’assise ha approvato l’istituzione del registro con 12 voti favorevoli (dieci quelli contrari). Ma nel comunicato stampa il senatore Ulisse Di Giacomo è chiaro: “Il Consiglio di Campobasso ha votato la istituzione del Registro per il Testamento Biologico. In Italia non esiste nessuna norma che autorizza i Comuni a dotarsi di simili registri, anche perché il problema del “ fine vita “ e’ di competenza nazionale e tuttora non è’ stato regolamentato. Si tratta quindi di un atto illegittimo, senza nessuna rilevanza istituzionale. Ne’ più ne’ meno del Registro delle unioni gay.
A questo punto chiedo che intervenga il Prefetto di Campobasso per l’ annullamento della deliberazione”.