A quanto pare non esiste solo l’esigenza della sede unica regionale, tema che ciclicamente monopolizza il dibattito politico. Anche il Comune che ha uffici sparpagliati in diverse zone della città potrebbe, e a quanto pare non è solo un sogno, aspirare ad una megastruttura. Tant’è che pure sulla sede unica di Palazzo San Giorgio c’è più di un ragionamento in piedi. Basti pensare all’idea di annettere al Comune l’ex distretto militare di via Verdone, su cui Battista sta lavorando. In realtà c’è una alternativa, o forse due, per riunificare gli uffici comunali consentendo ai cittadini di recarsi in un unico luogo e, senza girare la città, richiedere documenti o servizi. A firmare la proposta, già portata all’attenzione della maggioranza, è Michele Ambrosio capogruppo dell’Udc: “In questo modo garantiremo ai cittadini, con un unico accesso, di potere fruire di tutti i servizi comunali, unificando ed uniformando anche l’orario riservato all’utenza. Così garantiremo anche la necessità di spazi razionali ai dipendenti comunali. Di qui la necessità di una seconda sede del municipio. Attualmente – spiega Ambrosio – gli uffici comunali sono dislocati in varie sedi, da piazza V. Emanuele a piazza Musenga, da viale del castello a via Muricchio, da via Cavour a via Toscana, in edifici con barriere architettoniche o comunque da adeguare, spesso anche con spazi esigui per il personale e che comunque non rispondono più alle esigenze di cittadini e dipendenti ed alle necessità organizzative dell’amministrazione. L’idea di massima, che ho già portato all’attenzione della maggioranza consiliare, dopo un ulteriore approfondimento e concertazione con sindaco e capigruppo, verrà discussa e valutata nella commissione consiliare competente. Una delle ipotesi in campo, definibile entro pochi anni e previo un percorso di condivisione con dirigenti scolastici e famiglie coinvolte, è il trasferimento degli uffici comunali nell’edificio storico della scuola elementare Enrico D’Ovidio di via Roma che sarebbe la naturale ‘prosecuzione’ per vicinanza e per prestigio di Palazzo San Giorgio assicurandone la continuità anche fisica”. Ma c’è un’altra opzione forse dedinata a sollevare un polverone tra gli ambientalisti e tra chi a gran voce dice basta alla cementificazione della città.
“La realizzazione di una nuova sede unica che potrebbe inserirsi all’interno del nuovo disegno degli spazi ex area Romagnoli da destinare alla sede regionale, attraverso un progetto integrato che non modifichi il carico urbanistico previsto, e che presenta funzionalità ottimali, ma a lungo termine.
Palazzo San Giorgio diverrebbe sede istituzionale candidandosi a ‘polo’ anche per altri soggetti pubblici o privati (Provincia, Camera di commercio, Inps, Inail, Regione, consolati, unione dei comuni, ecc…) che potrebbero istituirvi dei veri e propri uffici di rappresentanza creando un ‘full point’ istituzionale regionale. Entrambe le proposte, prevedono comunque un piano di dismissioni di tutti gli immobili attualmente occupati dagli uffici comunali (e non solo) con conseguenti e rilevanti benefici economici per le casse comunali e la disponibilità di risorse nuove da utilizzare a 360 gradi nella pianificazione di bilancio”.

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