“Dove sono le delibere per le luminarie , dov’è il bando di gara e dove sta il documento con cui è stato nominato il direttore artistico?”. Più che una contrapposizione politica, sul ‘Natale sotto le stelle’ è scoppiata una guerra senza esclusione di colpi. La Coalizione Civica ha messo sul banco degli imputati il modus operandi degli organizzatori. Questioni ‘di metodo e di merito’ tuonano Francesco Pilone, Marialaura Cancellario e Alberto Tramontano che 12 giorni fa hanno presentato nell’apposita commissione “luogo in cui si discutono i progetti” una bozza, o meglio una proposta programmatica per le festività a cavallo del 25 dicembre. “Non pretendo che venisse presa in considerazione – dice Pilone – non siamo stati scelti per governare, ma il consigliere Michele Durante che in commissione sovrintendeva i lavori ha apprezzato il nostro impegno e ci ha detto che molti suggerimenti non solo erano condivisibili ma erano addirittura condivisi. Dopo poco scopriamo però che mentre il consigliere delegato lavorava in un verso l’assessore Colagiovanni aveva già deciso il da farsi. Non ci sembra questo il modo più opportuno per lavorare. Preciso che non sono contro le luminarie o il programma natalizio e non voglio entrare nel merito, anche se sarebbe difficile farlo visto che non ci sono le carte a supporto. Io contesto il metodo, assolutamente errato, di portare avanti questa programmazione. Il Natale sarebbe stata una buona occasione per lanciare un messaggio alla cittadinanza, magari anche confrontarsi con gli addetti ai lavori, trovare una soluzione insieme e soprattutto valorizzare il 50esimo anniversario della Regione, magari facendo un concorso di idee, trovando un logo accattivante per e perché no mettersi a tavolino al fine di trovare, attraverso un bando, anche la migliore offerta sul mercato…di questi tempi, con la disoccupazione e la povertà che c’è in giro non mi sembra una cattiva idea. La mia è una nota assolutamente politica, non è possibile che mentre noi stiamo ancora discutendo in commissione, sabato scorso gli operai hanno iniziato a montare le luminarie e il giorno successivo leggo sui giornali la dichiarazione dell’assessore Colagiovanni ‘ Campobasso tona ad essere illuminata dopo anni di buio’ – e adesso Pilone si scatena -ma dove è stato Colagiovanni fino a qualche mese fa? Se non vado errato è stato in maggioranza, nelle stanza dei bottoni. Io n on dimentico. Ma per tornare al tema non è tanto l’opportunità, più o meno condivisibile, che contesto ma la legittimità di tutta la vicenda visto che, ribadisco, fino a due minuti fa per le luminarie non esistevano né delibere, né determine, né bandi di gara. Non sappiamo quanti soldi sono stati utilizzati . Al momento c’è un’unica delibera con la quale si fa riferimento ad uno storno per circa 3.100 euro che servono per l’allaccio della luce”. Poi Pilone lancia una stoccata sul direttore artistico “Chi lo ha scelto? E dove sta il documento che ne attesta la nomina? Non può una persona sconosciuta all’amministrazione parlare a nome dell’amministrazione”. Pilone coglie poi l’occasione per sferrare un altro colpo a Colagiovanni, stavolta ‘squisitamente’ politico. “Non accetto che mi si dica che sono e sono stato in minoranza, è vero -sottolinea Pilone- non lo nego, ma allo stesso modo va detto che io non ho fatto mai il salto e nemmeno il doppio salto della quaglia. Per la coerenza ho sopportato anche alcuni atteggiamenti della mai parte politica che mi ha tenuto, come primo dei non eletti, in panchina per cinque anni nella scorsa consiliatura”. “Ci penso io ad entrare nel merito della questione – spiega invece Marialaura Cancellario di Democrazia Popolare – o meglio mi piacerebbe entrarci visto che abbiamo appreso solo dal comunicato stampa di Ambrosio che per il Natale sono stati spesi all’incirca 110mila euro. Una cifra importante, molto diversa da quelle che sono state utilizzate negli ultimi quattro anni dal governo Di Bartolomeo che, insieme a tutta la sua maggiorana ha fatto dei sacrifici importanti che non sono stati apprezzati dai campobassani. Si ricordano le amministrazioni che spendono tanto e non quelle che si passano la mano sulla coscienza e che invece delle luminarie preferiscono aiutare i più bisognosi. Colgo poi l’occasione per rispondere alla consigliera regionale Nunzia Lattanzio che in buona sostanza ha approvato la scelta delle luminarie paragonando Campobasso a Salerno. Ma non è così, Salerno punta o meglio investe sulle luminarie famose in tutta Italia tanto che diventano un’attrazione turistica, ma qui a Campobasso di turisti non se ne vedono, in compenso si vedono invece assessori che fanno il contrario di ciò che pensa la propria maggioranza attraverso un pericoloso accavallamento di ruoli e il voler annullare il confronto in commissione. Ma noi non ci facciamo prendere in giro”.

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