La RSU della Provincia di Campobasso esprime la forte preoccupazione di tutti i dipendenti,
per il futuro proprio e delle proprie famiglie, preoccupazione che diventa sempre più stringente,
man mano che la data entro la quale la Provincia dovrà individuare i dipendenti in soprannumero
(31 marzo) si avvicina. La legge di stabilità, infatti, sovrappostasi alla riforma delle Province,
impone tagli alle risorse, tagli alle dotazioni organiche, tempi e procedure che, se non gestiti in
maniera attenta e intelligente, non solo potrebbero determinare l’estinzione della Provincia, da
decenni punto di riferimento di tutti i Comuni, ma potrebbero anche essere causa della perdita di
reddito per molti lavoratori dipendenti.
La RSU inoltre denuncia il clima di incertezza e la confusione che rendono sempre più
rischioso per i lavoratori e per i servizi il processo di riordino avviato dalla L.56/2014: il Governo
consente l’emanazione di un bando per la mobilità nel settore della Giustizia senza rispettare quanto
stabilito con la legge di stabilità e ponendo a carico degli enti di provenienza l’onere del 50% del
costo del personale interessato, che nel caso specifico della nostra regione è pari al ridicolo numero
di 7 unità complessiva e senza nessuna clausola di salvaguardia per i lavoratori e le lavoratrici delle
Province; il Governo non ha ancora deciso nulla circa il desanzionamento per gli enti che non
rispettano il patto di stabilità, producendo ulteriore incertezza, in particolare, per i bilanci delle
Province; il Governo consente l’emanazione di bandi di concorso per assunzioni a tempo
determinato presso Regioni ed Enti Locali, anche senza imporre misure a tutela del personale delle
Province.
Alla luce di quanto sopra la RSU invita tutti i soggetti destinatari della presente a farsi carico
del problema “Province” e “dipendenti delle Province”.
La Provincia di Campobasso, a causa dei tagli imposti dalla legge di stabilità, non è più in grado di
sostenere la spesa per le funzioni fondamentali (viabilità e trasporti, edilizia scolastica e ambiente) e
delegate e, per evitare che tali tagli incidano direttamente sui servizi resi ai cittadini e sul personale,
si invita la Regione Molise a decidere nel più breve tempo possibile in merito a:
1. chi dovrà svolgere le funzioni non fondamentali della Provincia, con il relativo
trasferimento del personale addetto;
2. chi dovrà svolgere le funzioni della Regione, attualmente delegate alla Provincia, svolte
da quest’ultima con proprio personale e con proprie risorse. Dovrà decidere se dovranno
essere svolte ancora dalla Provincia, trasferendo anche le risorse finanziarie necessarie,
oppure se gestirle direttamente acquisendo il personale della Provincia che attualmente
le svolge.
La RSU lamenta, inoltre, i ritardi dell’Osservatorio Regionale, che, ad oggi, non risulta essersi
ancora attivato per fare una ricognizione dei posti disponibili in tutti gli Enti della Regione per la
collocazione del personale che le Province di Campobasso ed Isernia dovranno dichiarare in
soprannumero. E’ evidente che, in mancanza di questi dati, si rischia di dichiarare in esubero
dipendenti, che non trovando collocazione in altri enti, si ritroverebbero disoccupati.
La RSU invita anche tutti i Sindaci dei Comuni e la Regione Molise, confidando sul loro senso di
responsabilità, ad astenersi dal bandire concorsi per la copertura a tempo determinato di posti della
dotazione organica di qualsiasi categoria e, se già banditi, a revocarli.
La RSU chiede di essere coinvolta in questo processo così importante per la vita dei lavoratori che
rappresenta per affrontare “insieme” le importanti questioni aperte e per le quali era stato assicurato
un pieno coinvolgimento della RSU. La partecipazione non è possibile senza informazioni, la
trasparenza non è una parola: entrambe hanno bisogno di atti concreti e di comportamenti coerenti.