Pietro Montanaro fa tutto da solo. Dal dietrofront su Bibiana Chierchia al tornare in sella alla presidenza della Commissione consiliare ‘Politiche giovanili’, nel giro di ventiquattro ore quasi schizofreniche l’esponente dell’Udc (che aveva accusato la vice di Battista di “scorrettezza istituzionale”) apre e chiude con due distinti comunicati stampa la querelle dovuta alla partecipazione del vice sindaco alla sesta assemblea nazionale dell’Anci Giovani. Un caso frutto di “una confusione inutile” dal momento che a Milano la Chierchia “è andata a titolo strettamente personale”.
E poi smentisce “ogni ipotesi di dimissioni da presidente della Commissione consiliare Politiche Giovanili”, ruolo che lui stesso aveva annunciato di voler lasciare poche ore prima. “Ripongo massima fiducia nell’operato del sindaco Antonio Battista, della giunta comunale e di tutta l’amministrazione”, sottolinea nella nota inviata ieri nelle redazioni giornalistiche. E spiega: “Un fruttuoso incontro con il primo cittadino è servito a chiarire il malinteso. Mi sono anche scusato con il sindaco Antonio Battista per il fraintendimento che si era, inizialmente, creato”.
Montanaro, dunque, sotterra l’ascia di guerra e rilancia l’azione di Palazzo San Giorgio: “in un momento di lavoro per la crescita economica e sociale di Campobasso, infatti, occorre la massima unità di tutti gli amministratori comunali. Un senso di responsabilità verso il bene comune che deve appassionare tutti, in primis gli uomini e le donne del centro sinistra, nessuno escluso. Abbiamo un dovere nei confronti dei cittadini che non deve essere disatteso, sarebbe un vero delitto morale non essere all’altezza o defilarsi per questioni personali”. Infine, Montanaro ribadisce l’alleanza dei centristi con il resto della coalizione di centrosinistra: “io e l’Udc siamo dalla parte del sindaco e della sua maggioranza, ritenendo raggiunti sinora gli obiettivi prefissati da un’azione di governo completamente aperta e democratica”.
